Raro tumore causa embolia polmonare, donna salvata

Si era presentata al pronto soccorso in gravi condizioni. Quando è arrivata all’ospedale Belcolle di Viterbo aveva una grave embolia polmonare causata da un raro tumore retroperitoneale che era risalito nella vena cava fino quasi al cuore, ostruendola.

La donna, ricoverata d’urgenza nei giorni scorsi, adesso potrà riabbracciare le sue figlie: i medici del Belcolle, infatti, operandola d’urgenza sono riusciti ad asportare il tumore.

La presa in carico al pronto soccorso sulla Sammartinese ha visto impegnati da subito sia medici che radiologi: una diagnosi immediata che ha consentito di stabilizzare le sue condizioni in rianimazione. Successivamente, l’equipe chirurgica ha effettuato l’intervento che – tecnicamente – è stato di “asportazione della massa retroperitoneale con rimozione del trombo neoplastico dalla vena cava”

“La trombosi neoplastica della vena cava – ha commentato Roberto Santoro, direttore dell’unità operativa di Chirurgia oncologica di Belcolle – è una situazione molto rara che espone i pazienti a un altissimo rischio di mortalità. Le tecniche di imaging radiologico permettono di valutare attentamente l’estensione della malattia e di programmare l’approccio chirurgico necessario per la asportazione. In questo caso di estrema gravità, è stato necessario utilizzare una tecnica di chirurgia epatica denominata ‘esclusione vascolare totale’ per il controllo della vena cava che è stata resa possibile grazie alla straordinaria competenza della equipe anestesiologica e degli infermieri di sala operatoria in sinergia con quella chirurgica. Così è stato effettuato in sicurezza un intervento altrimenti impossibile”.

“Avere effettuato un intervento chirurgico di così alta specializzazione presso l’ospedale Belcolle – prosegue Antonella Proietti, direttore generale della Asl di Viterbo – è il risultato del profondo processo di rinnovamento e modernizzazione che la nostra struttura sanitaria ha intrapreso negli anni. Un percorso di crescita che si è sviluppato nell’ottica della multidisciplinarietà, con il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di professionisti della sanita’ pubblica. E questo risultato è un motivo di orgoglio per tutti noi”. Fonte: AGI.

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