Quando si deve prendere l’acido folico?

Oggi come oggi, viviamo per fortuna una maggior consapevolezza relativa all’importanza dell’alimentazione. Questo porta a farsi domande sull’equilibrio della dieta e a chiedersi, per esempio, quando si deve prendere l’acido folico.

Se sei qui, significa che hai sentito parlare del suo ruolo prezioso per la salute. Nelle prossime righe, cercheremo di capire insieme quali sono le situazioni in cui può fare la differenza. Ricorda ovviamente che, per qualsiasi dubbio, il punto di riferimento deve essere il tuo medico curante.

A cosa serve l’acido folico negli adulti?

L’acido folico, vitamina idrosolubile che necessita di un’introduzione nell’organismo attraverso la dieta, è a dir poco importante per la salute umana. Quando ci si chiede a cosa serve l’acido folico, è bene essere consapevoli del suo essere decisivo per la sintesi delle proteine, ma anche per quella del DNA.

L’acido folico, altrimenti noto come vitamina M o folacina, è cruciale anche per la formazione dell’emoglobina. Quando lo si chiama in causa, è doveroso citare il suo ruolo nel mantenimento della salute cardiovascolare (riduce il rischio di eventi avversi come l’ictus).

Il suo fabbisogno, che per un soggetto adulto è pari a circa 0,2 mg al giorno, aumenta in un periodo delicato come la gravidanza. Nel corso della dolce attesa, l’ISS consiglia di assumere 0,4 mg di acido folico. L’optimum sarebbe iniziare a prenderlo anche durante la pianificazione della gestazione. I suoi benefici riguardano infatti un aspetto di grande rilevanza come la prevenzione dei difetti a carico del tubo neurale del nascituro.

Acido folico: quando prenderlo

Oltre che durante e prima della gravidanza – in alcuni casi indicati dal medico si può parlare di una dose di acido folico di 5 mg al giorno – l’acido folico si prende in circostanze in cui la dieta appare eccessivamente sbilanciata.

In situazioni in cui si ha a che fare con l’acido folico bassissimo – quadro frequente in chi, per esempio, assume poche verdure a foglia verde – possono manifestarsi sintomi come l’anemia.

Se la carenza è particolarmente marcata, il paziente può lamentare anche dolore a livello della lingua, nonché il suo arrossamento, per non parlare di sintomi come la diarrea.

In questi casi, la cosa migliore da fare è rivolgersi al proprio dietologo di fiducia, così da ricevere un piano equilibrato dal punto di vista dell’alimentazione e dell’integrazione.

Chi si chiede quando si deve prendere l’acido folico, si fa domande anche in merito al momento della giornata migliore per assumerlo. Nella maggior parte delle situazioni, il dubbio è tra prima o dopo il pasto. La risposta giusta è la seconda: l’acido folico va assunto subito dopo il pasto, così da ottimizzare il suo assorbimento da parte dell’organismo.

Un altro punto a cui fare attenzione del momento in cui si parla di quando si deve prendere l’acido folico riguarda la carenza di vitamina B12. Detta anche cobalamina, nel momento in cui è presente in scarse quantità provoca una riduzione dei folati nel sangue. In questi frangenti bisogna intervenire integrandola attraverso il cibo – le principali fonti sono la carne rossa, il pesce, il rosso d’uovo – o tramite la supplementazione. A meno di indicazioni diverse da parte degli specialisti, non risulta infatti necessario intervenire sull’apporto di acido folico.

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