Quando la tosse nasconde qualcosa di più serio: come riconoscere i segnali della polmonite

In autunno e inverno, tosse e raffreddore sono comuni, ma quando preoccuparsi davvero?

Tosse e raffreddore sono ovunque in questa stagione. Ma se la tosse non passa o peggiora, potrebbe essere il campanello d’allarme di una polmonite?

Sì, perché distinguere una semplice infezione virale da una polmonite – un’infezione potenzialmente grave dei polmoni – può fare la differenza tra una guarigione rapida e complicazioni più serie.

Molte persone non sanno riconoscere i segnali d’allarme, ma è fondamentale imparare a farlo. La polmonite può colpire chiunque, ma è particolarmente pericolosa per gli anziani, i neonati e chi ha difese immunitarie più basse.

Cos’è la polmonite

La polmonite è un’infezione dei polmoni che provoca un’infiammazione degli alveoli, i piccoli sacchetti d’aria dove avvengono gli scambi tra ossigeno e sangue. In caso di infezione, questi alveoli si riempiono di liquido o pus, rendendo difficile la respirazione.

Questo spiega perché chi ha la polmonite si sente spesso affaticato, ha la febbre e fa fatica a respirare normalmente.

La malattia può colpire un solo polmone o entrambi, e varia da forme leggere che si risolvono con antibiotici a situazioni molto gravi che richiedono il ricovero in ospedale.

Nel 2024, in Italia, migliaia di persone sono state ricoverate per polmonite. Nonostante le cure disponibili, una quota significativa di pazienti torna in ospedale entro un mese dal primo ricovero, segno che è una condizione da non sottovalutare.

Le cause principali della polmonite

La polmonite può avere diverse cause:

  • Batteri, in particolare lo streptococcus pneumoniae, sono i principali responsabili.
  • Virus, come l’influenza o altri virus respiratori.
  • Funghi, più raramente, soprattutto in soggetti immunodepressi.

In molti casi, la polmonite si sviluppa dopo un’influenza o un raffreddore, quando il sistema immunitario è già debilitato. Anche l’inalazione accidentale di batteri nelle vie respiratorie può favorire l’infezione.

Come capire se la tua tosse è segnale di polmonite

La tosse è il sintomo più comune, ma la sua natura può fornire indizi importanti.

  • Una tosse secca, magari associata a mal di gola e congestione nasale, è spesso legata a un virus o a un’allergia. Di solito migliora in una o due settimane senza bisogno di antibiotici.
  • Una tosse produttiva, cioè con muco o catarro, soprattutto se di colore verde, giallo o marrone-rossastro, è più sospetta. Se si accompagna a febbre alta, fiato corto o sensazione di debolezza generale, è bene consultare il medico.

In caso di polmonite, è comune sentirsi molto più debilitati rispetto a una normale influenza. Anche semplici attività quotidiane possono sembrare faticose.

Altri sintomi da non ignorare

Oltre alla tosse e alla febbre, ci sono altri segnali che possono indicare la presenza di una polmonite:

  • Dolore al petto, soprattutto durante l’inspirazione.
  • Difficoltà a respirare o fiato corto anche a riposo.
  • Confusione mentale, soprattutto negli anziani, spesso legata a disidratazione.
  • Diminuzione della diuresi (si urina molto meno del solito).
  • Brividi intensi e sudorazione notturna.

Sono segnali importanti che richiedono attenzione, in particolare se la persona è fragile o con patologie pregresse.

Chi è più a rischio di complicazioni

Sebbene la polmonite possa colpire chiunque, alcune categorie sono più vulnerabili:

  • Anziani, in particolare sopra i 65 anni.
  • Neonati e bambini piccoli.
  • Persone con malattie croniche (asma, BPCO, diabete, problemi cardiaci).
  • Persone con difese immunitarie basse (pazienti oncologici, trapiantati, persone in trattamento immunosoppressivo).
  • Fumatori.

In questi casi è importante non sottovalutare nemmeno i sintomi lievi.

Quando è il momento di andare dal medico

Se la tosse dura più di 5-7 giorni senza migliorare, è bene parlarne con il proprio medico di famiglia.

Ma anche prima di questo termine, è fondamentale agire in fretta se:

  • la tosse è molto intensa e non ti fa dormire;
  • hai febbre alta persistente;
  • senti che il respiro è affannoso o doloroso;
  • ti senti molto stanco e debilitato.

Prima si individua una polmonite, più è facile trattarla con efficacia e senza complicazioni.

Come viene diagnosticata la polmonite

Il medico eseguirà un controllo completo, valutando:

  • la frequenza respiratoria;
  • il battito cardiaco;
  • la temperatura corporea;
  • la saturazione di ossigeno.

In molti casi ascolterà il torace con il fonendoscopio per individuare suoni anomali nei polmoni. Se sospetta una polmonite, potrà richiedere una radiografia del torace per confermare la diagnosi.

Cure e trattamenti disponibili

Il trattamento varia a seconda della causa e della gravità:

  • In caso di polmonite batterica, vengono prescritti antibiotici per via orale, se il paziente è in condizioni stabili.
  • Se la polmonite è più severa o se il paziente ha difficoltà a prendere farmaci per bocca, può essere necessario il ricovero in ospedale, con somministrazione di ossigeno e fluidi per via endovenosa.

Il riposo assoluto, una buona idratazione e una corretta alimentazione aiutano a velocizzare la guarigione.

Perché la polmonite è più frequente nei mesi freddi

Il freddo indebolisce il sistema immunitario e favorisce la circolazione di virus, come l’influenza, che possono aprire la strada alla polmonite.

In inverno, inoltre, trascorriamo più tempo in ambienti chiusi, dove virus e batteri si trasmettono con maggiore facilità. Il nostro organismo, già impegnato a combattere le infezioni stagionali, diventa più vulnerabile.

Come prevenire la polmonite

Prevenire è possibile, con semplici accorgimenti quotidiani:

  • Vestirsi bene per proteggersi dal freddo.
  • Evitare i luoghi affollati nei periodi di picco influenzale.
  • Seguire una dieta ricca di vitamine (in particolare vitamina C e D).
  • Dormire a sufficienza e ridurre lo stress.
  • Smettere di fumare, se si è fumatori.
  • Valutare con il medico la vaccinazione antinfluenzale e anti-Covid, soprattutto per chi è a rischio.

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FAQ – Le domande più comuni sulla polmonite

Come si prende la polmonite?
Si può contrarre inalando batteri o virus, soprattutto dopo un’influenza o un raffreddore.

Quanto dura una polmonite?
La durata varia da una a tre settimane nei casi più lievi. Nei casi più gravi, può durare anche un mese o più.

La polmonite è contagiosa?
La malattia in sé non è contagiosa, ma lo sono i virus o batteri che la causano.

Serve sempre l’antibiotico?
Solo se è causata da batteri. Se la causa è virale, gli antibiotici non sono efficaci.

Posso andare al lavoro con la polmonite?
È sconsigliato. Serve riposo assoluto per evitare peggioramenti e trasmettere infezioni ad altri.

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