Quali sono gli effetti delle radiazioni nucleari sul corpo umano?

Dopo la seconda guerra mondiale le bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone, hanno prodotto esplosioni nucleari. 90 000 – 166 000 vittime a Hiroshima, 60 000 – 80 000 vittime a Nagasaki.

Lo scoppio e le radiazioni nucleari hanno avuto un forte impatto letale in coloro che erano nelle vicinanze all’esplosione ma sappiamo anche che le radiazioni hanno toccato parte dell’Europa, inclusa l’Italia. Oggi il timore che in seguito all’attacco della Russia verso l’Ucraina, tutto questo possa ripetersi. Quali sono le conseguenze sul corpo e il trattamento?

Radiazioni nucleari, effetti e trattamento

Durante l’esplosione distinguiamo un fallout primario che inizia già entro pochi minuti con i detriti e le polveri più pesanti e un fallout secondario in cui il materiale più fine, quello che viene scagliato in aria e trasportato dal vento, inizia a ricadere non prima di 1-2 ore dopo e può continuare ad espandersi fino a due giorni dopo. Essenziale è ripararsi e non entrare in contatto con queste sostanze radioattive.

Per poter parlare degli effetti delle radiazioni nucleari bisogna comprendere il dosaggio delle radiazioni, la vicinanza con esse e le parti del corpo coinvolte. Purtroppo, maggiore è la vicinanza con lo scoppio di una bomba nucleare e la dose delle radiazioni (quindi il maggior coinvolgimento corporeo) minore sono le probabilità di sopravvivenza.

Inoltre, chi è nelle vicinanze può essere coinvolto in:

1. Ustioni.
2. Morte repentina, traumi fisici, lesioni.
3. Cecità.

A distanza di anni invece si possono sviluppare tumori, mutazioni genetiche trasmissibili nelle generazioni future, degenerazione dei tessuti.

Le sindromi più note dopo l’esposizione ad alte dosi di radiazioni sono:

1. Sindrome cerebrovascolare: quasi sempre fatale, non esiste un trattamento. La morte è immediata o entro 2 giorni. I sintomi sono: tremori, epilessia, atassia, edema cerebrale.
2. Sindrome gastrointestinale: nausea, vomito e diarrea. Forte disidratazione; è trattata con rianimazione aggressiva di liquidi e sostituzione elettrolitica. La nutrizione parenterale deve essere avviata per promuovere il riposo intestinale.
3. Sindrome ematopoietica: si riducono le cellule staminali del tessuto osseo, quando le cellule in circolo muoiono non possono essere rimpiazzate con conseguente pancitopenia (diminuzione di tutti gli elementi figurati del sangue, ovvero, globuli rossi, leucociti, piastrine). Si può essere asintomatici per settimane. Si può riscontrare poi la leucemia indotta da radiazioni.

La terapia della sindrome ematopoietica è simile a quella dell’ipoplasia midollare e della pancitopenia dovute a qualsiasi causa.

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