Quali sono gli alimenti che possono interferire sui farmaci?

  • Alcuni alimenti interagiscono con i farmaci assunti per via orale.
  • Le interazioni tra cibi e farmaci è importante conoscerle per prevenire gli effetti collatterali.

Alcuni farmaci assunti per via orale hanno il loro assorbimento modificato dalle interazioni con alcuni cibi. Vediamo quali.

I cibi che interferiscono con i farmaci orali

Assumere un farmaco orale è un atto molto semplice da compiere, spesso, senza conoscere la farmacocinetica e ciò che può interferire il processo di assorbimento, ricordando che quest’ultimo è il primo processo che viene compiuto dall’organismo dopo l’assunzione di un medicinale.

Ritrovarsi con gli effetti indesiderati può essere un evento spiacevole e non previsto, soprattutto se ad averli causati è stato un alimento (sembra quasi impensabile); nota è invece l’interazione dei farmaci con alcol e droghe, menzionate anche nel foglietto illustrativo.

Tuttavia, dobbiamo affrontare quell’impensabile: alcuni cibi molto comuni possono anche influenzare fortemente il metabolismo dei farmaci orali, determinando un aumento dei loro effetti indesiderati o, al contrario, inibendone l’azione.

L’interazione tra pompelmo e farmaci

Le sostanze contenute nel pompelmo inibiscono un’enzima che metabolizza alcuni farmaci aumentandone l’assorbimento intestinale con un effetto equivalente al sovradosaggio. In altri casi, il pompelmo, al contrario, blocca l’assorbimento del farmaco, riducendone l’efficacia.

Medicinali interessati:

  • statine (colesterolo): simvastatina (il cui effetto può essere moltiplicato per 15), atorvastatina, lovastatina;
  • nifedipina (pressione sanguigna alta);
  • amiodarone (disturbi del ritmo cardiaco);
  • cortisone;
  • fexofenadina (antistaminico);
  • ciclosporina (immunosoppressore).

Le arance amare possono avere lo stesso effetto, ma le arance dolci non danno questo problema.

L’interazione tra latticini e farmaci

Gli alimenti ricchi di calcio riducono l’assorbimento digestivo di antibiotici come la ciprofloxacina o la norfloxacina, così come quello dei farmaci per l’osteoporosi (bifosfonati). I latticini dovrebbero quindi essere consumati almeno una o due ore dopo l’assunzione del farmaco. Esiste anche il rischio di ipercalcemia con alcuni diuretici (idroclorotiazide) che riducono l’eliminazione urinaria del calcio.

L’interazione con le bevande contenenti caffeina

Photo by Emre Gencer on Unsplash

Antibiotici come enoxacina, ciprofloxacina e norfloxacina, utilizzati in particolare per trattare le infezioni del tratto urinario (cistite) riducono l’eliminazione della caffeina e possono quindi portare ad un sovradosaggio e ad un aumento degli effetti collaterali (eccitazione, tremori, palpitazioni). La teofillina, un antiasmatico, ha gli stessi effetti collaterali della caffeina che vengono quindi aggiunti ad essa. Si consiglia quindi di evitare caffè, tè, soda o energy drink contenenti caffeina durante il trattamento.

L’interazione tra liquirizia e farmaci

Consumata in quantità eccessive, la liquirizia provoca aritmia cardiaca, affaticamento muscolare e ipertensione. Inoltre, l’acido glicirrizico contenuto nella radice della pianta agisce sugli enzimi del fegato che metabolizzano i farmaci, con conseguente rallentamento o aumento del loro assorbimento.

Medicinali interessati:

  • diuretici;
  • corticosteroidi;
  • contraccettivi orali (gli steroidi che contiene funzionano in modo simile agli estrogeni);
    alimenti ricchi di vitamina K.

La vitamina K è coinvolta nella sintesi e attivazione di alcune proteine ​​plasmatiche per la coagulazione del sangue. Pertanto, diminuisce l’efficacia dei farmaci anticoagulanti come il warfarin, che aumenta il rischio di trombosi. L’ANSM consiglia di non consumare più di una porzione al giorno di alimenti che ne contengono in abbondanza (cavoli, broccoli, spinaci, avocado, prezzemolo, lattuga, frattaglie) e soprattutto di evitare qualsiasi cambiamento repentino delle proprie abitudini.

Articoli correlati