Hai controllato la pressione a tuo figlio? Ecco perché dovresti farlo

Nel 2020, oltre il 6% dei bambini e adolescenti sotto i 19 anni nel mondo soffriva di ipertensione arteriosa. Un dato raddoppiato rispetto al 2000, quando il fenomeno riguardava appena il 3,2% dei giovani.

Misurare la pressione ai bambini.
Misurare la pressione ai bambini.

L’allarme arriva da un’importante analisi condotta su 443.000 minori in 21 Paesi, ripresa dal The Sun, che ha stimato in 114 milioni il numero globale di bambini colpiti da questa condizione. I ricercatori – provenienti da università internazionali – hanno individuato nell’obesità infantile il principale fattore di rischio. In particolare, quasi un bambino obeso su cinque presenta una pressione sanguigna elevata, contro appena il 3% dei coetanei con un peso nella norma.

Pressione alta nei bambini: un rischio reale e crescente

L’ipertensione è spesso considerata un problema “da adulti”, eppure sta emergendo con forza tra i più giovani. Secondo gli studiosi, si tratta di una vera emergenza sanitaria pubblica.

Tra i fattori che contribuiscono a questo trend:

  • Diete poco sane, ricche di zuccheri, grassi e sale
  • Riduzione dell’attività fisica, sia a scuola che nel tempo libero
  • Sedentarietà, favorita da ore passate davanti a schermi e dispositivi digitali

La situazione è aggravata dal fatto che l’ipertensione è una malattia silenziosa, spesso priva di sintomi evidenti, e quindi difficile da riconoscere senza controlli specifici.

L’impatto dell’obesità: 8 volte più rischio

Dall’analisi è emerso un dato chiaro: i bambini e ragazzi obesi hanno un rischio quasi otto volte superiore di sviluppare ipertensione rispetto a chi mantiene un peso salutare.

Le cause sono legate a meccanismi già noti anche negli adulti:

  • Resistenza all’insulina
  • Alterazioni dei vasi sanguigni
  • Difficoltà nel regolare la pressione in modo naturale

Tutti elementi che, insieme, aumentano la pressione arteriosa in modo stabile e cronico, aprendo la strada a problemi più gravi in età adulta.

In Inghilterra l’obesità parte già dalle scuole primarie

I dati inglesi mostrano un trend preoccupante che potrebbe rispecchiare anche situazioni simili in altri Paesi, compresa l’Italia. In Inghilterra:

  • Il 10,5% dei bambini al primo anno di scuola primaria è già obeso
  • La percentuale sale al 22,2% all’ultimo anno di scuola primaria

Una crescita netta durante gli anni più delicati dello sviluppo, quando le abitudini alimentari e lo stile di vita prendono forma.

Sintomi da non ignorare (anche se rari)

In molti casi, la pressione alta non provoca sintomi visibili nei bambini, ed è per questo definita “killer silenzioso”. Tuttavia, in alcuni casi più rari possono comparire segnali come:

  • Mal di testa frequenti
  • Visione offuscata
  • Dolori al petto, anche intermittenti

Se un bambino presenta questi sintomi in modo ricorrente, è consigliabile parlarne con il pediatra e valutare la possibilità di un controllo pressorio.

Cosa possono fare i genitori

Il ruolo della famiglia è centrale nella prevenzione e nel controllo dell’ipertensione nei più piccoli. Le raccomandazioni degli esperti sono chiare:

Alimentazione:

  • Favorire frutta fresca, verdura e cereali integrali
  • Limitare zuccheri, snack salati e cibi ultra-processati
  • Ridurre l’uso del sale nei pasti

Attività fisica:

  • Incoraggiare il movimento quotidiano, anche con giochi all’aperto
  • Iscrivere i bambini a sport di gruppo
  • Evitare la sedentarietà prolungata (televisione, tablet, videogiochi)

La prevenzione passa anche dai controlli a casa

Gli studiosi raccomandano, in particolare alle famiglie con storia di ipertensione, di misurare regolarmente la pressione arteriosa anche nei più giovani. I controlli possono essere effettuati:

  • Dal pediatra o medico di base
  • Con apparecchi elettronici domestici affidabili
  • In farmacia

Attenzione però: secondo la ricerca, misurare la pressione solo in ambulatorio potrebbe non essere sufficiente. I valori potrebbero risultare falsamente normali, mentre rilevazioni fatte a casa o in altre situazioni evidenziano tassi di ipertensione più alti.

Un problema che non si ferma all’infanzia

Se non trattata, l’ipertensione nei bambini tende a proseguire nell’età adulta, diventando un fattore di rischio per malattie gravi come:

  • Infarto
  • Ictus
  • Insufficienza renale cronica

Il lato positivo, sottolineano i ricercatori, è che molti casi di ipertensione legati all’obesità possono essere invertiti. Ma serve un intervento deciso, soprattutto a livello istituzionale.

Un appello alle istituzioni

Gli esperti propongono azioni concrete per fermare l’ondata di obesità infantile e i danni a lungo termine della pressione alta nei bambini:

  • Limitare la pubblicità di cibi malsani
  • Introdurre etichette nutrizionali più chiare
  • Promuovere la riformulazione dei prodotti alimentari per renderli più sani
  • Rafforzare i programmi scolastici dedicati all’educazione alimentare

Serve, secondo i ricercatori, un approccio coraggioso e integrato, in cui famiglie, scuola, sanità e politica collaborino per proteggere la salute delle nuove generazioni.

Curiosità – Lo sapevi che…?

  • La pressione arteriosa si può misurare anche nei bambini a partire dai 3 anni di età.
  • L’ipertensione nei bambini non è causata solo dal peso: possono influire anche genetica, malattie renali e stress.
  • Un bambino obeso può avere problemi cardiaci già a 12 anni, anche se apparentemente sano.
  • Dormire poco o male aumenta il rischio di pressione alta anche nei più piccoli.
  • Alcuni snack “per bambini” contengono più sale di una porzione di patatine per adulti.

FAQ – Domande frequenti

La pressione alta può colpire anche i bambini piccoli?
Sì, anche i bambini sotto i 10 anni possono svilupparla, soprattutto se in sovrappeso.

Come si misura la pressione nei bambini?
Con strumenti adatti alla loro età e circonferenza del braccio, meglio se guidati dal pediatra.

Cosa fare se mio figlio ha pressione alta?
Parlare con il medico, migliorare alimentazione e stile di vita, ed eseguire controlli regolari.

È sempre colpa dell’obesità?
No, ma l’obesità è il fattore di rischio principale. Possono contribuire anche altri elementi genetici o medici.

Serve prendere farmaci?
Nella maggior parte dei casi no: i cambiamenti nello stile di vita bastano per riportare la pressione a livelli normali.

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