Influenza in aumento in Italia: sintomi da riconoscere e quando chiamare il 112

Aumentano i casi di influenza: le autorità sanitarie raccomandano l’uso delle mascherine e attenzione ai sintomi gravi.

Con l’arrivo della stagione invernale, l’Italia si trova di fronte a un incremento significativo dei casi di influenza stagionale. Le segnalazioni dalle Regioni e dalle autorità sanitarie indicano una diffusione crescente del virus, che sta portando a un numero più elevato di accessi ai pronto soccorso e di ricoveri, in particolare tra le persone più fragili.

Giovane donna con l’influenza.
Giovane donna con l’influenza.

I sintomi influenzali sono spesso sottovalutati, ma possono manifestarsi in modo brusco e debilitante. Per questo, il Ministero della Salute e varie aziende sanitarie locali hanno diffuso nuove raccomandazioni per aiutare la popolazione a riconoscere i segnali d’allarme, gestire correttamente la malattia e capire quando sia il caso di rivolgersi al medico o chiamare il numero unico per le emergenze 112.

Una delle indicazioni principali riguarda l’uso delle mascherine, soprattutto in ambienti chiusi e affollati. Anche se non è più obbligatorio, indossare una mascherina può essere un gesto semplice ma molto efficace per proteggere sé stessi e gli altri.

Vediamo insieme i sintomi più comuni dell’influenza, i comportamenti da adottare in caso di contagio e i consigli degli esperti italiani sulla prevenzione.

I sintomi dell’influenza: come riconoscerli

L’influenza stagionale si presenta solitamente con sintomi improvvisi e intensi. Tra i segnali più comuni si trovano:

  • Febbre alta (spesso oltre i 38°C) che compare all’improvviso
  • Dolori muscolari e articolari
  • Stanchezza intensa e senso di spossatezza
  • Tosse secca e persistente
  • Mal di testa
  • Mal di gola
  • Naso chiuso o che cola

In alcuni casi si possono aggiungere disturbi gastrointestinali, soprattutto nei bambini.

Mascherine: perché usarle anche se non è obbligatorio

L’uso della mascherina resta una misura fortemente consigliata, soprattutto in presenza di soggetti fragili come anziani, persone con malattie croniche, donne in gravidanza o individui immunodepressi.

Indossare la mascherina in luoghi chiusi e affollati (come mezzi pubblici, sale d’attesa, supermercati) ha due principali funzioni:

  • Proteggere gli altri, evitando la diffusione delle goccioline respiratorie che trasmettono il virus
  • Proteggere sé stessi, limitando il rischio di inalare virus presenti nell’aria

L’efficacia maggiore si ottiene usando mascherine ben aderenti al viso, come quelle FFP2, che offrono una barriera più sicura rispetto a quelle chirurgiche.

Come gestire l’influenza a casa

Nella maggior parte dei casi, l’influenza si può curare a casa, con alcuni semplici accorgimenti:

  • Riposo assoluto per qualche giorno
  • Idratazione abbondante (acqua, tisane, brodi)
  • Paracetamolo o ibuprofene per abbassare la febbre e ridurre i dolori
  • Alimentazione leggera, ma completa

Non servono antibiotici, salvo complicazioni batteriche confermate dal medico. L’influenza è causata da un virus, quindi gli antibiotici non sono utili contro la malattia in sé.

Se i sintomi persistono oltre i 5-6 giorni o peggiorano, è bene consultare il medico di base.

Quando preoccuparsi: i casi in cui serve chiamare il 112

Ci sono situazioni in cui l’influenza può trasformarsi in qualcosa di più serio, soprattutto per alcune categorie a rischio. In particolare, è fondamentale chiedere aiuto immediato se si verificano questi sintomi:

  • Difficoltà respiratorie
  • Dolore al petto improvviso e intenso
  • Tosse con presenza di sangue
  • Stato di confusione o perdita di coscienza
  • Febbre molto alta che non scende con i farmaci
  • Sonnolenza o difficoltà a svegliare un bambino

In questi casi, non guidare da soli fino al pronto soccorso: è meglio farsi accompagnare o chiamare il 112, che è il numero unico per le emergenze in Italia. Ricorda di portare con te eventuali farmaci che stai assumendo.

Chi deve fare più attenzione

Le persone che rientrano nelle seguenti categorie dovrebbero prestare particolare attenzione ai sintomi influenzali e consultare il medico anche ai primi segnali:

  • Over 65
  • Donne in gravidanza
  • Persone con malattie croniche (come diabete, asma, problemi cardiaci)
  • Pazienti oncologici o immunodepressi
  • Neonati e bambini piccoli

Per loro, il rischio di complicazioni come polmonite o peggioramento di patologie già presenti è più elevato.

Giovane donna con l’influenza.
Giovane donna con l’influenza.

Lo sapevi che…?

Nel nostro Paese, il picco influenzale si registra solitamente tra fine dicembre e fine febbraio, ma in alcuni anni può arrivare anche più tardi. Durante questo periodo, i pronto soccorso vedono aumentare i ricoveri del 30-40% legati a complicanze influenzali, soprattutto tra anziani e bambini.

Curiosità: L’influenza non è un semplice raffreddore

Spesso confusa con il raffreddore comune, l’influenza ha invece caratteristiche ben precise. Ecco alcune differenze:

  • Esordio: il raffreddore arriva lentamente, l’influenza in modo brusco
  • Febbre: rara nel raffreddore, molto comune nell’influenza
  • Dolori muscolari: assenti nel raffreddore, intensi con l’influenza
  • Stanchezza: lieve nel raffreddore, marcata nell’influenza

FAQ: Le domande più frequenti

Quanto dura l’influenza?
Di solito dai 5 ai 7 giorni. La stanchezza può persistere anche dopo la scomparsa degli altri sintomi.

Posso uscire con l’influenza?
Meglio restare a casa finché non si è sfebbrati da almeno 24 ore. Serve per non contagiare gli altri e per guarire più in fretta.

Le mascherine sono obbligatorie?
No, ma restano consigliate in ambienti chiusi, se si hanno sintomi o si vive con persone fragili.

Il vaccino antinfluenzale è utile anche a dicembre-gennaio?
Sì. È ancora utile, soprattutto se il picco influenzale non è stato raggiunto.

Posso prendere antibiotici per curare l’influenza?
No, a meno che non ci siano complicanze batteriche diagnosticate da un medico.

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Approfondimenti

Influenza o raffreddore? Ecco le differenze chiave

Con l’arrivo della stagione fredda, distinguere un semplice raffreddore da una vera influenza diventa cruciale. Sebbene entrambi siano causati da virus e condividano sintomi come naso che cola e mal di gola, l’insorgenza e la gravità sono i campanelli d’allarme. L’influenza esordisce bruscamente con febbre alta (spesso sopra i 38∘C), forti dolori muscolari e spossatezza marcata. Il raffreddore, al contrario, si manifesta più gradualmente, raramente comporta febbre significativa e si concentra maggiormente sui sintomi respiratori. Mentre il raffreddore si risolve in genere entro una settimana, l’influenza può trascinarsi per più giorni, con la stanchezza che persiste a lungo. Riconoscere i segnali è fondamentale per la gestione e l’isolamento.

I farmaci per l’influenza

Con l’influenza stagionale 2025-2026 in pieno picco, i farmaci sintomatici restano i più raccomandati per alleviare febbre, dolori e congestione. Il paracetamolo spicca come analgesico e antipiretico efficace, con pochi effetti collaterali alle dosi corrette, mentre antinfiammatori non steroidei come ibuprofene o ketoprofene vanno usati con cautela per rischi cardiovascolari, renali e gastrici. Da evitare assolutamente antibiotici, inutili contro virus, e cortisonici senza prescrizione. Per casi gravi o a rischio, antivirali come oseltamivir o baloxavir riducono la durata dei sintomi di circa un giorno, se assunti precocemente. La prevenzione con i 11 vaccini autorizzati dall’Aifa, come Fluad o Efluelda, è prioritaria.

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