Perché sbadigliamo quando vediamo qualcuno sbadigliare?

Che noi abbiamo sonno o meno, è difficile resistere alla tentazione di imitare un’altra persona che sbadiglia. È così comune che il contagio dello sbadiglio ha un nome: ecocinesi. Il fenomeno è dovuto a due fattori principali.

Empatia

Il primo si basa sul carattere sociale dell’uomo. Il fatto che vive in un gruppo e interagisce con i simili, conferisce all’uomo una particolare attitudine: l’empatia. È la comprensione delle emozioni dell’altro. In altre parole, è la capacità di mettersi nei panni dell’altra persona quando si guarda mentre esprime sentimenti diversi.

Insieme alle risate, lo sbadiglio è una delle rare manifestazioni fisiche dell’empatia: inconsciamente ci mettiamo al posto di qualcuno che sbadiglia, così a nostra volta sbadigliamo. Questo fenomeno è tanto più marcato quanto la persona ci è più vicina. Ma allora perché sbadigliamo quando guardiamo lo sbadiglio di uno straniero?

Ciò è dovuto a un particolare processo di imitazione neurale, basato sui cosiddetti neuroni specchio. Questi ci permettono di metterci al posto dell’altro quando agisce. Questi neuroni sono essenziali nel processo di apprendimento degli esseri umani.

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I neuroni specchio

Di solito, i motoneuroni impediscono al corpo di cominciare il movimento, in modo che possiamo solo osservare. Tuttavia, sembra che lo sbadiglio sia anche una delle rare eccezioni perché il processo di imitazione fisica non è inibito.

Secondo alcuni ricercatori, questa eccezione è stata selezionata dall’evoluzione perché avrebbe permesso ai nostri antenati di mantenere il livello di vigilanza dell’intero gruppo.

Gli scienziati, però, ancora oggi non sanno esattamente a cosa serva lo sbadiglio. Una delle ipotesi è che aumenterebbe l’ossiginazione del cervello quando siamo stanchi, dandogli un piccolo impulso.

Fonte:MaxiSciences.com

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