Pensione di reversibilità: ecco gli importi in vigore nel 2023

La pensione di reversibilità è una prestazione previdenziale erogata dai sistemi di sicurezza sociale a favore dei familiari superstite di un lavoratore pensionato o di un lavoratore deceduto prima di raggiungere la pensione. Questo tipo di pensione si basa sul principio di solidarietà tra i membri di una famiglia e mira a garantire un sostegno economico ai familiari in caso di decesso del coniuge o del genitore che percepiva un reddito da lavoro o una pensione.

La pensione di reversibilità può essere erogata al coniuge superstite, ai figli minori o maggiorenni inabili al lavoro o agli studenti, e in alcuni casi anche ai genitori o ai fratelli/sorelle a carico del defunto. Le condizioni per accedere a questa prestazione variano in base alla legislazione di ciascun Paese e possono prevedere requisiti specifici come la durata del matrimonio, l’età dei beneficiari, il grado di parentela e la situazione economica.

L’importo della pensione di reversibilità è calcolato in base all’entità della pensione che il defunto percepiva o avrebbe percepito, e può essere suddiviso tra i vari beneficiari in proporzione alle loro esigenze e ai loro diritti. In genere, la somma erogata è inferiore alla pensione originaria, poiché si intende garantire un sostegno finanziario e non replicare completamente il reddito perduto.

La pensione di reversibilità rappresenta un’importante misura di protezione sociale, che contribuisce a ridurre il rischio di povertà e di emarginazione per i familiari colpiti dalla perdita di un congiunto che garantiva sostentamento economico.

Quanto spetta di pensione reversibilità 2023?

La pensione di reversibilità viene ripartita tra i familiari aventi diritto in base a delle percentuali stabilite dalla legge. L’importo, calcolato sulla pensione lorda del defunto, varia a seconda delle combinazioni di beneficiari:

  1. 60% al coniuge, se è l’unico beneficiario;
  2. 70% in caso di un figlio, senza coniuge;
  3. 80% se ci sono sia coniuge che un figlio, oppure due figli senza coniuge;
  4. 100% al coniuge con due o più figli, oppure a tre o più figli senza coniuge;
  5. 15% per altri familiari aventi diritto.

Tuttavia, la riduzione delle percentuali non si applica se la pensione spetta ai figli (anche insieme al coniuge) che siano minori di 18 anni, inabili o studenti.

Inoltre, gli eredi del defunto hanno diritto ai ratei di tredicesima maturati sia dal datore di lavoro o dall’Ente sia dall’Inps, se il parente deceduto era già titolare di pensione. Questo garantisce il pagamento di eventuali somme residue maturate fino al decesso del pensionato.

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