Pensava fosse un muscolo tirato: le diagnosticano un tumore ovarico
Una donna scopre di avere un tumore ovarico dopo aver pensato di avere solo un dolore muscolare. La sua storia è un messaggio per tutte.
Una donna irlandese ha raccontato il momento scioccante in cui ha scoperto di avere un tumore. Tutto è cominciato da un dolore all’addome che pensava fosse solo un muscolo tirato.

Gráinne Morgan-O’Rourke, madre di due figli, vive a Carrickmacross, una cittadina nella contea di Monaghan, in Irlanda. Nell’agosto 2022 si era recata dal suo medico di base per un normale pap-test e, quasi per caso, ha menzionato un fastidio all’addome. Un dolore che sembrava il risultato di un semplice movimento brusco. Niente di preoccupante, almeno all’apparenza.
Indice dell'articolo
- 1 Un semplice fastidio si trasforma in un campanello d’allarme
- 2 Una diagnosi inaspettata: tumore ovarico, ma in fase iniziale
- 3 Una diagnosi difficile da accettare: tumore ovarico a cellule chiare
- 4 La chemioterapia: quattro cicli per sicurezza
- 5 Una nuova normalità: menopausa e ritorno alla vita
- 6 Un messaggio forte per tutte le donne
- 7 “Ascoltate il vostro corpo e lasciate perdere Google”
- 8 FAQ – Domande frequenti
Un semplice fastidio si trasforma in un campanello d’allarme
“Tutto è iniziato a luglio”, ha raccontato Gráinne al magazine Chic, riportato anche dal Mirror. “Pensavo di aver tirato un muscolo nello stomaco perché mi ero girata molto velocemente. Era un dolore muscolare, proprio al centro della pancia, che è durato un paio di settimane.”
Quando, qualche settimana dopo, è andata dal medico per il pap-test, ha deciso di raccontare anche questo piccolo fastidio. “Le ho detto: ‘Sai, penso di aver tirato un muscolo ed è ancora un po’ fastidioso’.” Il medico, per scrupolo, l’ha indirizzata a un’ecografia presso l’ospedale locale.
“Pensavo: ‘È solo un’ecografia, nulla di che'”, ha raccontato Gráinne. Ma quell’esame ha cambiato tutto. I medici hanno scoperto una cisti ovarica di dimensioni importanti. Da lì, sono partiti ulteriori esami e la visita da uno specialista.
Una diagnosi inaspettata: tumore ovarico, ma in fase iniziale
“Continuavo a cercare informazioni su internet, ma mi dicevo: ‘È solo una cisti ovarica grande, andrà tutto bene’.”
Ma durante la visita con lo specialista, le hanno prospettato due opzioni: rimuovere un ovaio e una tuba, oppure fare un’isterectomia completa. “Ho detto subito: ‘Ho già due figli, ho 44 anni, non ne voglio altri. Facciamo l’intervento completo. Non voglio dover tornare in sala operatoria’.”
Dopo l’intervento, sapeva che sarebbe andata incontro alla menopausa chirurgica, ma ha deciso comunque di procedere. “Ho pensato: ‘Quello che sarà, sarà. Affronterò la menopausa quando arriverà’. Fortunatamente, il recupero è andato bene.”
Una diagnosi difficile da accettare: tumore ovarico a cellule chiare
Tre settimane dopo l’isterectomia, Gráinne è stata richiamata in ospedale. Il referto ha confermato che la cisti conteneva cellule tumorali. La diagnosi: carcinoma ovarico a cellule chiare di stadio 1A, una forma rara e aggressiva, ma che per fortuna era stata scoperta precocemente e non si era diffusa.
“Solo il 5% della cisti conteneva cellule tumorali”, ha spiegato. “È stato uno shock. Mi preoccupava la cisti, ma non pensavo assolutamente al cancro: gli esami del sangue erano nella norma, e anche l’ecografia non mostrava nulla di strano, a parte la cisti.”
Ricorda ancora le parole rassicuranti del medico:
“Hai schivato un proiettile. È tutto rimosso. L’intervento ha eliminato tutto. Vai e goditi la vita”. — Medico di Gráinne, novembre 2022
La chemioterapia: quattro cicli per sicurezza
Anche se la chirurgia aveva rimosso tutto il tumore, i medici hanno raccomandato quattro cicli di chemioterapia preventiva, iniziati a gennaio 2023.
“La prima seduta è durata quasi sette ore, poi ogni tre settimane, per cinque ore. Non è stato facile, ma sono stata fortunata. I primi giorni dopo il primo ciclo erano tremendi: dolori muscolari in tutto il corpo, mani e piedi freddi. Ma per fortuna non ho mai avuto nausea.”
Come spesso accade, la perdita dei capelli è stato uno degli effetti collaterali più duri da affrontare. “Vederli cadere è stato terribile. Dopo l’ultimo ciclo li ho rasati del tutto. Tanto erano rimasti solo pochi ciuffi. Era ora di lasciarli andare.”
Una nuova normalità: menopausa e ritorno alla vita
Dopo la chemio, Gráinne ha avuto dolori articolari e un po’ di insonnia, sintomi che attribuisce sia alla menopausa chirurgica sia al trattamento. Tuttavia, oggi – due anni dopo – sta bene.
Non ha potuto assumere terapia ormonale sostitutiva (HRT), a causa del tipo di tumore. Ma ha trovato un equilibrio. È tornata al lavoro, inizialmente con orario ridotto, e ha ripreso in mano la propria vita.
Ha anche perso oltre 19 kg grazie a un’alimentazione più sana e al conteggio delle calorie: “Mangio più di prima, ma meglio”.
Un messaggio forte per tutte le donne
Gráinne ha scelto di non dire subito ai suoi figli, che all’epoca avevano sei e dieci anni, della diagnosi. Quando ha perso i capelli, ha spiegato loro che stava prendendo un farmaco speciale che li faceva cadere. “Mi avevano detto che era tutto eliminato e che potevo vivere la mia vita. Perché spaventarli inutilmente?”
Oggi è fuori dal percorso di cura, anche se resta monitorata. Ha ancora un po’ di ansia per la salute, ma cerca di guardare il lato positivo: “I primi giorni dopo la chemio mi sentivo giù, ma già dopo una settimana, con un po’ di energia in più, mi dicevo: ‘Dai, non è poi così male’.”
“Ascoltate il vostro corpo e lasciate perdere Google”
Gráinne ha un messaggio chiaro: “Qualsiasi piccolo cambiamento, anche se sembra banale, fatevelo controllare. E state lontane da Google, perché le informazioni sono spesso vecchie e fuorvianti.”
Infatti, quando ha cercato il suo tipo di tumore online, ha letto che l’aspettativa di vita era di uno o due anni. “E invece, a novembre saranno tre anni.”
Il suo consiglio?
“Pensate positivo. Davvero. Concentratevi su ciò che va bene, non su ciò che va male.”
FAQ – Domande frequenti
Che cos’è il carcinoma ovarico a cellule chiare?
È una forma rara e aggressiva di tumore ovarico. Spesso diagnosticato tardi, ma in alcuni casi – come quello di Gráinne – può essere individuato precocemente.
Quali sono i sintomi iniziali?
Possono essere vaghi: gonfiore addominale, dolori pelvici, senso di sazietà precoce o cambiamenti del ciclo mestruale. In alcuni casi, come qui, si presenta come un semplice dolore muscolare.
La menopausa chirurgica è diversa dalla menopausa naturale?
Sì. La menopausa chirurgica è improvvisa e può causare sintomi più intensi. Se non è possibile usare la terapia ormonale, si può ricorrere a strategie non farmacologiche.
Si può vivere bene dopo una diagnosi di tumore ovarico?
Sì, soprattutto se la diagnosi è precoce. Con un buon supporto medico e psicologico, molte donne riprendono una vita piena e attiva.