Gaia muore a 23 anni dopo un’anestesia dal dentista: cos’è la tossicità sistemica
In assenza di un intervento tempestivo (interruzione della somministrazione, supporto respiratorio e cardiaco, somministrazione di emulsioni lipidiche come antidoto), la progressione verso il decesso può essere molto rapida, anche in pochi minuti.
Gaia Pagliuca era una giovane piena di sogni e progetti, spezzati troppo presto da un evento drammatico su cui restano troppe domande. Emerge prepotente il bisogno di fare chiarezza e rendere giustizia al suo nome.

La dinamica dei fatti
La ragazza di 23 anni si era recata il 26 settembre 2024 in uno studio dentistico di Bastia Umbra (Perugia) per curare delle carie, ma durante la seduta fu deciso di procedere anche con l’estrazione di un dente del giudizio, come già avvenuto tre settimane prima.
Gaia aveva pranzato da circa un’ora, poiché l’estrazione non era prevista quel giorno.
Durante l’intervento le sono state somministrate sei fiale di anestetico locale in due fasi: prima quattro fiale di mepivacaina senza adrenalina con tecnica tronculare, poi, non avendo ottenuto un’adeguata anestesia, altre due fiale di anestetico intralegamentoso con adrenalina.
Il malore e il decesso
Subito dopo la seconda anestesia, Gaia ha iniziato a sentirsi male: ha avuto convulsioni, vomito, perdita di coscienza e arresto cardiaco.
I tentativi di rianimazione da parte dei dentisti e del personale del 118 sono risultati vani: il cuore ha ripreso a battere solo dopo la somministrazione di un antidoto in ospedale, ma il danno cerebrale era già irreversibile.
Dopo tre giorni in terapia intensiva all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, il 29 settembre 2024 è stata dichiarata la morte cerebrale.
Le indagini e la perizia medico-legale
Adesso, la consulenza tecnica medico-legale, disposta dalla Procura di Perugia e firmata dal dottor Sergio Scalise Pantuso, attribuisce la morte a “tossicità sistemica da anestetico locale”, ossia a una reazione avversa alla somministrazione farmacologica praticata per l’estrazione del dente del giudizio.
La relazione esclude patologie pregresse e sottolinea criticità nella gestione clinica:
– Mancanza della cartella clinica dettagliata
– Assenza di consenso informato e di radiografie preliminari
– Non utilizzo del defibrillatore presente in studio
– Mancato rispetto del digiuno pre-operatorio, che avrebbe potuto ridurre i rischi di vomito e complicanze in caso di emergenza.
Indagati e accusa
Sono indagati per omicidio colposo tre dentisti di Assisi: il titolare dello studio (padre) e le due figlie, che lavorano nello stesso studio.
La difesa dei dentisti parla di “tragica fatalità”, ma la perizia medico-legale evidenzia una “condotta non esente da censure”, soprattutto per l’anestesia ritenuta non adeguata per dosi e modalità.
Gaia aveva già manifestato in passato ansia e reazioni avverse durante le sedute odontoiatriche, tanto da essere spesso accompagnata dal padre.
La famiglia della giovane ha avviato un’azione legale per chiarire le responsabilità e ottenere giustizia.
La mepivacaina
La mepivacaina è un anestetico comunemente usato in odontoiatria, ma una somministrazione eccessiva o inappropriata può provocare effetti tossici sistemici, soprattutto in soggetti sensibili o in presenza di errori procedurali.
La morte di Gaia Pagliuca è stata causata da una reazione tossica all’anestetico locale somministrato durante un intervento odontoiatrico non programmato, con gravi criticità nella gestione clinica e nelle procedure di sicurezza. L’inchiesta è tuttora in corso per accertare le responsabilità penali dei sanitari coinvolti.
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Cos’è la tossicità sistemica da anestetico locale
La tossicità sistemica da anestetico locale (LAST, Local Anesthetic Systemic Toxicity) è una reazione avversa potenzialmente letale che si verifica quando una quantità eccessiva di anestetico locale entra nella circolazione sistemica, raggiungendo concentrazioni plasmatiche sovraterapeutiche. Questo può avvenire per:
– Iniezione intravascolare accidentale (cioè direttamente in un vaso sanguigno invece che nei tessuti).
– Assorbimento rapido da aree molto vascolarizzate o per somministrazione di dosi eccessive rispetto al peso e alle condizioni del paziente.
Meccanismo d’azione e organi bersaglio
Gli anestetici locali agiscono bloccando i canali del sodio voltaggio-dipendenti nelle cellule nervose e cardiache. Quando la concentrazione nel sangue supera una certa soglia, questi farmaci iniziano a interferire anche con la normale funzione del sistema nervoso centrale (SNC) e del sistema cardiovascolare.
I sintomi e la progressione
La tossicità sistemica da anestetico locale tipicamente si manifesta in due fasi, prima con sintomi neurologici e poi con sintomi cardiovascolari:
Fase neurologica (precoce)
– Parestesie periorali (formicolio a labbra e lingua)
– Gusto metallico in bocca
– Acufeni (ronzio alle orecchie)
– Disorientamento, agitazione, eloquio impacciato
– Convulsioni tonico-cloniche generalizzate
– Perdita di coscienza, coma
Fase cardiovascolare (avanzata)
– Ipotensione
– Bradicardia
– Aritmie ventricolari (fibrillazione, tachicardia ventricolare)
– Blocco atrioventricolare, asistolia
– Arresto cardiaco
In alcuni casi, se la dose è molto elevata o l’iniezione è direttamente endovenosa, i sintomi cardiovascolari possono essere i primi a manifestarsi, senza preavviso neurologico.
Come può condurre alla morte
La morte può sopraggiungere per:
– Arresto respiratorio: dovuto a depressione del centro respiratorio nel cervello durante la fase di coma o dopo convulsioni prolungate.
– Arresto cardiaco: causato da gravi aritmie, blocchi di conduzione o asistolia, dovuti all’azione dell’anestetico sui canali ionici del cuore e sulla contrattilità miocardica.
In assenza di un intervento tempestivo (interruzione della somministrazione, supporto respiratorio e cardiaco, somministrazione di emulsioni lipidiche come antidoto), la progressione verso il decesso può essere molto rapida, anche in pochi minuti.
Fattori di rischio
– Dose totale eccessiva rispetto al peso corporeo
– Sede di iniezione molto vascolarizzata (es. blocchi intercostali)
– Velocità di somministrazione troppo elevata
– Errori tecnici (iniezione intravascolare)
– Condizioni cliniche del paziente (età, patologie concomitanti)
In conclusione, la tossicità sistemica da anestetico locale è una condizione grave, potenzialmente fatale, che colpisce soprattutto il sistema nervoso centrale e cardiovascolare. Può portare rapidamente a convulsioni, coma, arresto respiratorio e cardiaco, e quindi alla morte, specialmente se non riconosciuta e trattata tempestivamente.