Covid, lo studio italiano che conferma la sicurezza dei vaccini

Vaccini anti-Covid e artrite: lo studio del Rizzoli rassicura, nessun aumento del rischio di malattie autoimmuni.

Un’analisi su oltre 650.000 segnalazioni conferma la sicurezza dei vaccini anche sul fronte reumatologico. I ricercatori: “I dati rafforzano la fiducia della popolazione”.

Negli ultimi anni, il dibattito sulla sicurezza dei vaccini contro il Covid-19 ha accompagnato milioni di persone nel mondo. Tra le preoccupazioni più diffuse, una riguardava la possibilità che le nuove tecnologie, in particolare i vaccini a Rna messaggero, potessero favorire l’insorgenza di malattie autoimmuni o infiammatorie, come l’artrite reumatoide o l’artrite psoriasica.

Oggi uno studio italiano porta dati rassicuranti e basati sull’evidenza scientifica.

La ricerca: un’analisi su oltre 650.000 segnalazioni

La Reumatologia dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, in collaborazione con il gruppo di Statistica Medica dell’Università di Milano-Bicocca, ha pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Seminars in Arthritis and Rheumatism un’analisi approfondita sul rapporto tra vaccinazione anti-Covid e rischio di artrite autoimmune.

L’indagine ha utilizzato i dati del Vaers (Vaccine Adverse Event Reporting System), il sistema di farmacovigilanza statunitense che raccoglie segnalazioni di possibili reazioni avverse ai vaccini. In totale, sono state analizzate oltre 650.000 segnalazioni, confrontando la frequenza di casi di artrite infiammatoria registrati dopo il vaccino anti-Covid con quelli associati ad altri vaccini comunemente utilizzati.

I risultati: numeri che confermano la sicurezza

I dati sono chiari e rassicuranti.
A fronte di oltre 403 milioni di dosi somministrate, i ricercatori hanno identificato circa 13,8 casi di artrite infiammatoria per ogni milione di dosi, una frequenza sovrapponibile a quella osservata con altri vaccini.

Come si legge nel comunicato del Rizzoli, il tasso riscontrato è “in linea con il rischio comune di sviluppare malattie come artrite infiammatoria”, cioè non superiore a quello che si riscontra normalmente nella popolazione generale.

Questi risultati permettono di escludere, sulla base dei dati disponibili, un nesso causale tra la vaccinazione anti-Covid e un aumento dei casi di artrite autoimmune o infiammatoria.

Le parole dei ricercatori: “Fiducia nei vaccini confermata”

Per i ricercatori, lo studio rappresenta un passo importante nel consolidare la fiducia del pubblico nei confronti della scienza.
I nostri risultati rafforzano la fiducia nei vaccini anti-Covid, confermandone il profilo di sicurezza anche rispetto a possibili eventi avversi di interesse reumatologico”, afferma Jacopo Ciaffi, primo autore dello studio.

A sottolineare il valore dell’analisi interviene anche Francesco Ursini, responsabile della Reumatologia e coordinatore del gruppo di ricerca:
Questi dati sono fondamentali per supportare un’informazione oggettiva e basata sull’evidenza scientifica. Grazie a grandi database di farmacovigilanza come lo statunitense Vaers, abbiamo a disposizione preziosi dati che ci permettono di sviluppare una ricerca dal valore tangibile.”

Perché era importante uno studio di questo tipo

Fin dall’introduzione dei vaccini a Rna messaggero, la loro tecnologia innovativa e la rapidità di sviluppo e approvazione avevano alimentato dubbi e paure.
In particolare, alcuni osservatori avevano ipotizzato un possibile effetto collaterale autoimmune, cioè la possibilità che l’attivazione del sistema immunitario indotta dal vaccino potesse “svegliare” reazioni infiammatorie verso i propri tessuti.

Il nuovo studio del Rizzoli dimostra invece che queste preoccupazioni non trovano riscontro nei dati reali.
Il profilo di sicurezza dei vaccini anti-Covid risulta sovrapponibile a quello di altre vaccinazioni tradizionali, e la loro efficacia nel prevenire forme gravi di infezione supera di gran lunga qualsiasi rischio potenziale.

Un esempio di ricerca italiana al servizio della salute pubblica

L’Istituto Ortopedico Rizzoli si conferma così un centro di eccellenza non solo in ambito ortopedico, ma anche nella ricerca reumatologica e di farmacovigilanza.
La collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca ha permesso di integrare competenze cliniche e statistiche, realizzando uno studio solido, trasparente e di rilievo internazionale.

Oltre alla rassicurazione per i cittadini, i dati raccolti costituiscono una base utile per monitorare a lungo termine gli effetti dei vaccini e migliorare i protocolli di sicurezza.
Un lavoro che conferma quanto la scienza italiana sia in grado di fornire risposte concrete e di alta qualità anche su temi sensibili come la sicurezza vaccinale.

FAQ

Cosa ha dimostrato lo studio del Rizzoli?
Che i vaccini contro il Covid-19 non aumentano il rischio di sviluppare artrite autoimmune o infiammatoria.

Quali dati sono stati analizzati?
Oltre 650.000 segnalazioni del sistema di farmacovigilanza statunitense Vaers.

Quanti casi di artrite sono stati segnalati dopo il vaccino anti-Covid?
Circa 13,8 casi per milione di dosi, un valore analogo a quello di altri vaccini.

Qual è il messaggio principale dei ricercatori?
I vaccini anti-Covid sono sicuri anche dal punto di vista reumatologico e meritano la fiducia della popolazione.

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