Polmoniti da ipersensibilità: quando la muffa diventa un nemico silenzioso
La muffa in casa può causare danni respiratori gravi: ecco come riconoscere i segnali e quali interventi attuare subito per proteggere te e la tua famiglia.
L’umidità nelle nostre abitazioni può portare a spiacevoli ospiti: le muffe. Spesso sottovalutate, queste macchie nere o verdastre non sono solo brutte da vedere, ma possono compromettere la tua salute respiratoria. Un recente studio del Texas rivela che in un caso su quattro le muffe domestiche scatenano una forma severa di polmonite allergica.

Che cos’è la polmonite da ipersensibilità?
Ti sei mai chiesto perché certi malanni insorgano solo in alcune persone esposte alla muffa?
La polmonite da ipersensibilità (o alveolite allergica estrinseca) è una reazione infiammatoria dei polmoni provocata dall’inalazione prolungata di antigeni. Il fenomeno è stato ben descritto: spore, polveri e batteri inalati creano una risposta immunitaria eccessiva in chi è sensibilizzato. Nel contesto domestico, è la muffa a provocare quella risposta. I sintomi includono:
- febbre
- tosse persistente
- senso di oppressione toracica
- fiato corto
Questi compaiono solitamente poche ore dopo l’esposizione alla muffa e, se ignorati, possono diventare cronici.
Quanto è frequente e perché riconoscerla subito
Un recente studio dell’University of Texas Southwestern Medical Center ha analizzato 231 pazienti con polmonite da ipersensibilità dal 2011 al 2019. In 54 casi (circa il 23 %) la muffa domestica è stata identificata come fattore responsabile.
Di questi pazienti:
- il 90 % presentava lesioni polmonari fibrotiche
- il 41 % necessitava di ossigenoterapia
Ma cosa accade se si elimina la fonte? Dopo aver rimosso la muffa dal proprio ambiente, il 12,2 % dei pazienti ha riscontrato un miglioramento della capacità polmonare del 10 % in soli quattro mesi. Un dato che dimostra quanto una semplice bonifica possa davvero fare la differenza.
Come la muffa colonizza gli ambienti domestici
La muffa avanza dove l’umidità resta. Bagni poco ventilati, camere da letto umide, condizionatori mal gestiti sono perfette “case” per i funghi. Questi proliferano grazie ad acqua stagnante, infiltrazioni o condensa persistente.
Nei climi piovosi o soggetti a inondazioni – sempre più frequenti – la situazione peggiora. L’acqua penetra nei muri, rimane intrappolata e favorisce la crescita fungina. Non si tratta solo di un problema estetico.
Esempi concreti di ambienti a rischio
- Bagni: condensa sui muri, perdite dai sanitari, scarso ricambio d’aria
- Camere da letto: finestre chiuse per lunghi periodi, assenza di dispositivi di deumidificazione
- Condizionatori centralizzati: filtri sporchi, umidità residua e scarso pulimento
Prevenire la muffa: cosa fare subito
- Ventila quotidianamente: apri le finestre al mattino e alla sera, anche per pochi minuti
- Deumidifica: usa apparecchi appositi se l’umidità supera il 60 %
- Ripara infiltrazioni: tappabuchi e restauri rapidi evitano l’acqua stagnante
- Pulizia regolare: candeggina diluita (non pura) o prodotti specifici per muffe
- Controlli periodici: specialmente in bagno e stanze poco ventilate
Bonifica: un intervento che valorizza la salute
Quando la muffa è già presente, occorre una bonifica professionale:
- rimozione delle superfici contaminate
- pulizia profonda di intonaci, cartongessi, isolanti
- eventuale utilizzo di disinfettanti autorizzati
Secondo lo studio del Texas, chi ha effettuato la bonifica ha visto miglioramenti polmonari evidenti nel giro di mesi.
Sfatiamo alcuni miti comuni
- “La muffa la pulisco solo con acqua” – FALSO. Serve igienizzazione con prodotti specifici o candeggina diluita.
- “Solo chi ha allergie soffre” – FALSO. Anche chi non è allergico può sviluppare ipersensibilità polmonare nel tempo.
- “Basta aprire la finestra” – PARZIALMENTE VERO. Serve ventilazione, ma senza risolvere infiltrazioni e condensa continua non basta.
Clima e cambiamenti globali: fattori in aumento
L’aumento delle precipitazioni estreme e l’umidità crescente favoriscono la muffa in casa . A ciò si aggiunga che il clima mutevole rende le nostre abitazioni più vulnerabili a infiltrazioni. Serve consapevolezza pubblica e prossimità clinica: nei reparti sanitari andrebbe sempre indagata l’esposizione alla muffa nei pazienti con sintomi respiratori.
Rischio | Ambiente Comune | Azione Consigliata |
---|---|---|
Alta umidità | Bagni, camere | Ventilare, deumidificare |
Infiltrazioni | Muri, tubazioni | Riparare e isolare |
Condizionatore sporco | Impianti centralizzati | Pulire filtri |