Omicron 2, possibile una nuova ondata, più grave e contagiosa?

Secondo un recente studio sembrerebbe che l’ultima variante Omicron 2, oltre ad essere più contagiosa, potrebbe causare malattie più gravi. Prof. Tulio De Oliveira: “Possibile nuova ondata”. Trovate maggiori dettagli in questo articolo.

Omicron 2 e diffusione secondo l’OMS

Una nuova ricerca proveniente dal Giappone ha preso in esame l’ultima variante del coronavirus, Omicron 2. Questa variante sta prendendo rapidamente piede nel continente africano come affermato dal virologo dell’OMS Nicksy Gumede-Moeletsi. La sua presenza, infatti, è stata segnalata in Kenya, Botswana, Senegal, Malawi e in sette province del Sud Africa.

Tulio de Oliveira, professore di bioinformatica e punto di riferimento del governo africano per la situazione pandemica, lancia l’allarme di una possibile nuova ondata in territorio sudafricano.

Secondo quanto riportato dalla CNN, la variante BA.2 sembrerebbe causare sintomi gravi come quelli caratteristici di altri ceppi.

Lo studio giapponese

I dati che emergono da una ricerca giapponese mostrano che Omicron 2 potrebbe associarsi a quadri sintomatologici simili a quelli di altre varianti, come la Delta. Avrebbe quindi la capacità di causare malattie di severa entità ma, allo stesso tempo, presenta un grado di trasmissibilità più alto e sfugge in parte all’immunità dovuta ai vaccini.

D’altra parte, i risultati confermano che le dosi di richiamo sono una protezione necessaria, in quanto riducono del 74% la probabilità che si sviluppi una sintomatologia grave.

La variante BA.2, poi, si è mostrata resistente ad alcuni farmaci come il sotrovimab, un anticorpo monoclonale utilizzato per trattare Omicron.

Daniel Rhoads, capo sezione di microbiologia presso la Cleveland Clinic, afferma the “Potrebbe essere, dal punto di vista umano, un virus peggiore del BA.1 e potrebbe essere in grado di trasmettersi meglio e causare malattie peggiori.

I ricercatori prevedono che Omicron 2 supererà presto la BA.1 (a cui si attribuiscono attualmente il 98% dei casi positivi) e diventerà nei mesi successivi la variante maggiormente diffusa nella popolazione mondiale.

In ogni caso, i primi dati sulle infezioni in Regno Unito e Danimarca non confermano l’associazione tra BA.2 e sintomatologia grave.

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