L’infettivologo Bassetti: “Basta con gli allarmismi, di Coronavirus non si muore” (salvo rari casi)

Per Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, bisogna smetterla «con gli allarmismi da Coronavirus. Di questa malattia, salvo rari casi, non si muore. Semmai l’infezione aggrava un quadro clinico già compromesso al punto da poter condurre al decesso un paziente di per sé in gravi condizioni».

Lo ha detto il medico in un’intervista al Quotidiano Nazionale. Per l’infettivologo «è bene sottolineare che dei positivi al virus, deceduti in questi giorni, al massimo in due o tre sono morti per colpa del patogeno. Gli altri sono spirati con l’infezione, non a causa di questa».

Stando ai dati reali sul tasso di letalità della malattia «siamo sul 2,3% nell’Hubei, la provincia cinese epicentro dell’epidemia. In quell’area il sistema sanitario è collassato, i pazienti sono stati curati alcuni in ospedale, altri nelle palestre, altri ancora nelle roulotte. Nel resto della Cina la letalità si ferma allo 0,3%, mentre fuori dal paese asiatico il dato si attesta fra l’0,4-0,8%».

Seconco Bassetti quella da Coronavirus non è un’infezione «così devastante come si è fatto intendere all’inizio, quando siamo rimasti scioccati dal vedere per televisione la gente in Cina morire per strada. Il nostro sistema sanitario è più evoluto, siamo in grado di fronteggiare questa patologia con la quale dobbiamo convivere».

È opportuno «contenere la circolazione del Coronavirus visto che non abbiamo anticorpi, né vaccini o cure specifiche. Il fatto che stiamo enuncleando i focolai dell’infezione e’ un risultato positivo».

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