La variante inglese del coronavirus può creare problemi al vaccino?

Un nuovo ceppo di coronavirus è stato rilevato nel Regno Unito e l’OMS ha indicato che questo ceppo potrebbe «anche influenzare l’efficacia di alcuni metodi diagnostici».

Questa variante porta in particolare una mutazione, denominata N501Y, nella proteina Spike del coronavirus. Ora, per contenere la diffusione del virus, una parte dell’Inghilterra è stata confinata e potrebbe restare tale fino all’inizio delle vaccinazioni contro il Covid-19.

Il primo ministro britannico Boris Johnson ha rassicurato la sua popolazione sull’efficacia del vaccino, affermando: «Non ci sono ancora prove che questo virus mutato sia più mortale, se causi una forma più grave della malattia o se riduca l’efficacia dei vaccini».

Il pool di scienziati britannici COG-UK ha ribadito che «al momento non ci sono prove che questa variante (o qualsiasi altra studiata fino ad oggi) abbia un impatto sulla gravità della malattia, o che renda i vaccini meno efficaci, sebbene entrambi questi problemi richiedano ulteriori studi».

Anche Simon Clarke, professore associato di microbiologia cellulare presso l’Università di Reading, ha detto: «Se guardiamo ai cambiamenti che la mutazione determina nella proteina Spike, che è l’obiettivo del vaccino, allora non pensiamo che siano sufficienti per cambiare l’efficacia del vaccino».

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