La storia di Adam: dal dramma di Gaza alle cure a Milano

Adam ha fratture agli arti, lesioni ai nervi e dovrà essere sottoposto a più interventi chirurgici al torace e al braccio. Riceverà anche supporto psicologico.

Adam, un bambino palestinese di 11 anni, è l’unico sopravvissuto della sua famiglia dopo un raid aereo israeliano che il 23 maggio 2025 ha colpito la loro abitazione a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Nell’attacco sono morti il padre, Hamdi al-Najjar (medico come la madre), e tutti i suoi nove fratelli, il più grande di 12 anni e la più piccola di appena sei mesi. La madre, la dottoressa Alaa al-Najjar, pediatra presso il Nasser Medical Center, si è salvata solo perché in servizio in ospedale al momento del bombardamento. Il marito, inizialmente gravemente ferito, è deceduto pochi giorni dopo.

L’evacuazione sanitaria e l’arrivo in Italia

A causa delle gravi fratture multiple agli arti riportate nell’attacco, Adam non poteva ricevere a Gaza le cure necessarie: il sistema sanitario locale è al collasso, con ospedali come il Nasser Medical Complex ridotti all’inoperatività per i continui bombardamenti e la carenza di risorse. Grazie a un’operazione diplomatica coordinata tra Farnesina, Ministero della Difesa, Protezione Civile e organismi internazionali, Adam e la madre sono stati evacuati con un volo umanitario dell’Aeronautica Militare, atterrato a Milano Linate poco dopo le 23 dell’11 giugno 2025.

Sul volo, partito dall’aeroporto israeliano di Eilat, viaggiavano anche altri cinque minori palestinesi gravemente feriti e 19 accompagnatori.

Le cure all’Ospedale Niguarda di Milano

Adam è stato affidato alle cure dell’Ospedale Niguarda, struttura di eccellenza italiana e primo ospedale del Paese nella classifica 2025 di Newsweek. Il reparto di pediatria del Niguarda è tra i più avanzati in Italia, dotato di trauma team, specialisti in ortopedia pediatrica e supporto psicologico per affrontare sia le conseguenze fisiche sia quelle emotive di traumi complessi come quello di Adam. L’ospedale garantisce anche la presenza costante di un familiare e offre percorsi di assistenza scolastica e di integrazione per i piccoli pazienti a lungo ricoverati.

Il significato simbolico e umanitario

L’arrivo di Adam in Italia è stato accolto con commozione e attenzione istituzionale: ad accoglierlo in aeroporto c’erano il ministro degli Esteri Antonio Tajani e rappresentanti delle istituzioni lombarde. Tajani ha sottolineato l’impegno dell’Italia nel rispetto del diritto umanitario e nell’offrire un futuro di speranza ai bambini vittime della guerra. Anche UNICEF ha definito il trasferimento di Adam e degli altri bambini “una speranza di salvezza” e un segnale di solidarietà concreta verso la popolazione palestinese, chiedendo con forza il cessate il fuoco e l’apertura dei valichi per gli aiuti umanitari.

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Le condizioni di salute attuali di Adam

Adam, 11 anni, unico sopravvissuto della sua famiglia dopo un raid aereo a Khan Younis, è attualmente ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano. Le sue condizioni cliniche sono serie ma stabili: presenta fratture agli arti superiori (braccia) con lesioni ai nervi e, secondo fonti sanitarie lombarde, dovrà affrontare più interventi chirurgici sia al torace sia al braccio per la complessità delle lesioni riportate. Non risultano ustioni tra i traumi principali. Adam riceverà anche supporto psicologico, vista la gravità del trauma subito.

Le condizioni degli altri bambini evacuati

Oltre ad Adam, altri cinque minori palestinesi sono arrivati in Italia con lo stesso volo umanitario. Le loro condizioni sono le seguenti:

– Bambino destinato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: presenta politraumi, lesioni agli organi interni ed è considerato il caso più grave tra i piccoli evacuati. Il trasferimento è avvenuto con mezzi medicalizzati e si è valutato anche l’uso dell’eliambulanza per la gravità delle condizioni.

– Bambina di 15 anni al Policlinico di Milano: ha riportato gravi lesioni al torace e fratture multiple.

– Bambina di 12 anni a Bergamo: ha diverse fratture complesse.

– Altri bambini: il più piccolo ha solo 2 anni; tutti sono stati gravemente feriti nei raid e necessitano di cure specialistiche in centri pediatrici d’eccellenza.

I bambini sono stati distribuiti tra ospedali lombardi (Niguarda, Policlinico di Milano, Papa Giovanni XXIII di Bergamo) e piemontesi (Regina Margherita di Torino), dove riceveranno trattamenti per fratture, lesioni interne e supporto psicologico.

In conclusione, Adam ha fratture agli arti, lesioni ai nervi e dovrà essere sottoposto a più interventi chirurgici al torace e al braccio. Le sue condizioni sono gravi ma stabili, e riceverà anche assistenza psicologica.

Gli altri bambini evacuati presentano politraumi, lesioni interne, gravi fratture e sono stati affidati a ospedali specializzati per le cure necessarie. Tutti sono ora sotto osservazione e in fase di valutazione clinica in Italia.

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