Il suo tumore scambiato per intolleranza: la storia di Lauren
Aveva solo 30 anni quando le è stato diagnosticato un cancro raro alla vescica. Per mesi i medici le avevano detto che si trattava di sindrome dell’intestino irritabile e intolleranze.

Quello che sembrava un semplice disturbo digestivo si è rivelato una diagnosi devastante. Lauren Carey, 30 anni, originaria di Banstead, nel Surrey (Inghilterra), ha scoperto troppo tardi che nausea, vomito e dolori addominali non erano causati da intolleranze alimentari, ma da un tumore raro e incurabile alla vescica.
La giovane, ex responsabile di supermercato, soffre fin dalla nascita di estrofia vescicale, una condizione congenita rara in cui la vescica si sviluppa fuori dal corpo durante la vita fetale. Questa malformazione colpisce circa un neonato su 50.000 ed è causata da un’anomalia nella formazione della parete addominale inferiore.
Nei primi anni di vita Lauren ha subito numerosi interventi chirurgici, ma già a 8 anni ha dovuto vivere con un catetere permanente. Una condizione difficile, che le ha portato anche infezioni croniche ricorrenti nel tempo.
Nel 2022, la diagnosi choc: carcinoma a cellule squamose della vescica, un tipo di cancro raro, ma molto aggressivo, collegato all’uso prolungato del catetere e alle infezioni urinarie croniche.
“I medici dicevano che era solo IBS (sindrome dell’intestino irritabile), ma Lauren non ci credeva del tutto – anche se in fondo non si sentiva così male da pensare a un cancro”, racconta sua sorella Megan, 28 anni, al Daily Mail.
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Una diagnosi tardiva, scoperta per caso
I sintomi, inizialmente lievi e legati all’alimentazione, erano stati liquidati dai medici come intolleranze o infezioni urinarie ricorrenti. Ogni volta che Lauren si rivolgeva al suo medico di base, riceveva semplicemente antibiotici, senza mai essere visitata.
“Ogni volta che chiamava, nemmeno la vedevano: le davano solo antibiotici dicendo che era una cistite”, aggiunge Megan.
Quando i problemi gastrointestinali sono diventati più intensi — dolori addominali, nausea, gonfiore, stanchezza cronica — Lauren ha chiesto un secondo parere. Anche in quel caso, i medici le hanno parlato di intolleranze alimentari.
La verità è emersa solo quando ha trovato un nodulo sull’addome. I medici lo hanno inizialmente interpretato come un’infezione. Ma controllando per caso la sua cartella clinica sul portale NHS, Lauren ha scoperto che era stata inserita nel percorso di cure palliative per un cancro.
“È stato devastante”, dice Megan. “Ci hanno detto fin dall’inizio che se il tumore fosse tornato, non ci sarebbe stato nulla da fare”.
Un tumore incurabile e nessuna cura possibile
Nonostante nel 2022 fosse stata operata per rimuovere la vescica e le fosse stato applicato uno stoma (una apertura chirurgica sull’addome per far uscire l’urina), nel novembre 2025 è arrivata la recidiva. Il cancro era tornato ed era ormai diffuso nel bacino e nell’addome. Non operabile, non curabile.
Sia gli ospedali pubblici del NHS sia le strutture private hanno confermato alla famiglia che non esistono terapie efficaci che non danneggerebbero in modo irreparabile gli organi o il sistema immunitario già provato di Lauren.
“Ora stiamo solo cercando di creare dei ricordi insieme”, racconta la sorella.
Megan: “Mia sorella è stata ignorata. Ora vogliamo realizzare i suoi sogni”
La famiglia Carey si sente abbandonata dalla sanità, che non avrebbe preso sul serio i sintomi iniziali. Megan ha avviato una raccolta fondi per permettere a Lauren di vivere i suoi sogni, consapevoli che potrebbero essere gli ultimi anni della sua vita.
“I medici potevano fare meglio. Sono stati pessimi. Lauren voleva fare un reclamo, ma non ha senso ormai: ci vorrebbero anni, e lei non sarà qui per vedere come finisce”.
Megan denuncia anche la mancanza di informazione: nessun medico aveva mai detto alla famiglia che l’uso a lungo termine del catetere aumenta il rischio di tumore alla vescica.
“Se qualcosa nel vostro corpo non vi sembra giusto, insistete. Non lasciatevi liquidare. Continuate a chiedere risposte”.
La risposta del centro medico
Contattati dalla stampa britannica, i responsabili del centro medico Modality East Surrey Medical Practice, che segue la famiglia Carey, hanno espresso il loro rammarico:
“Abbiamo fornito cure alla signora Carey e alla sua famiglia e continueremo a sostenerli in questo momento difficile. Siamo sinceramente dispiaciuti per ciò che stanno vivendo e i nostri pensieri sono con loro. Se la signora Carey o i suoi familiari hanno domande o dubbi sull’assistenza ricevuta, li incoraggiamo a contattarci: siamo disponibili ad ascoltare e offrire ulteriore aiuto”.

Lo sapevi che…?
L’estrofia vescicale è una malformazione rara che colpisce 1 neonato su 50.000. Può portare a infezioni ricorrenti, difficoltà urinarie e, nei casi più rari, a tumori vescicali. L’uso a lungo termine di cateteri è uno dei fattori di rischio per il carcinoma squamoso della vescica. Tuttavia, poche famiglie sono informate sui rischi a lungo termine.
FAQ – Cosa sapere su questo tipo di tumore
Cos’è il carcinoma squamoso della vescica?
È un tumore raro che colpisce il rivestimento della vescica. È spesso legato a infezioni croniche e all’uso prolungato di cateteri.
Quali sono i sintomi iniziali?
Possono sembrare banali: dolori addominali, urgenza urinaria, sangue nelle urine, infezioni frequenti, nausea e spossatezza.
È curabile?
Se diagnosticato in tempo, può essere operabile. Ma quando si diffonde ad altri organi, le opzioni diventano molto limitate.
Perché spesso viene diagnosticato tardi?
Perché i sintomi si confondono facilmente con disturbi comuni come la cistite o la sindrome dell’intestino irritabile.
Cosa si può fare?
Insistere per avere approfondimenti se i sintomi persistono. Chiedere una visita specialistica e controlli diagnostici mirati.




