Jovanotti: “Da bambino ho rischiato di morire per un’enterite acuta. Devo la vita ai medici”

La testimonianza di Jovanotti a Noos ha offerto uno sguardo intimo sulla sua vita, mettendo in luce non solo la gratitudine verso i medici che lo hanno salvato da bambino, ma anche l’importanza di un sistema sanitario efficiente e accessibile a tutti.

Durante la prima puntata della nuova stagione di Noos – L’avventura della conoscenza, andata in onda su Rai 1 ieri sera e condotta da Alberto Angela, Jovanotti (Lorenzo Cherubini) è stato protagonista di una lunga intervista in cui ha affrontato diversi temi: dai viaggi alla natura, dalla musica alla salute. Proprio su quest’ultimo argomento, il cantautore ha condiviso un episodio molto personale e inedito della sua infanzia, raccontando di aver rischiato la vita da bambino a causa di una grave malattia.

Il racconto della malattia

Jovanotti ha spiegato che, a soli due anni, fu colpito da un’enterite acuta particolarmente violenta.

I medici inizialmente non riuscivano a capire la natura della malattia: “Era un’enterite acuta molto forte, non capivano cosa fosse, io stavo spegnendomi, non assimilavo il cibo, avevo una febbre altissima”. La situazione era così grave che il padre lo portò d’urgenza all’Ospedale Bambin Gesù di Roma, dove un medico tentò di abbassargli la febbre altissima (40°C) immergendolo in una vasca di acqua fredda. Jovanotti rimase ricoverato per due mesi, durante i quali i medici riuscirono a salvargli la vita.

“Devo la mia vita ai medici. A due anni mi sono ammalato e avrei fatto parte di quelle percentuali di mortalità infantile che sono ancora molto alte nel mondo”.

Alla fine del lungo ricovero, un medico gli disse che sarebbe tornato in salute, scherzando sulle sue ginocchia robuste: “Poi dopo un po’ un medico mi disse che sarei stato benissimo ‘con quelle ginocchia lì’”.

Il rapporto con la sanità pubblica

Jovanotti ha poi colto l’occasione per elogiare il sistema sanitario pubblico italiano, sottolineando come ogni volta che lui o la sua famiglia hanno avuto bisogno di cure abbiano sempre trovato assistenza e professionalità. Ha ricordato anche il difficile periodo vissuto con la figlia Teresa, che ha dovuto affrontare terapie impegnative per una grave malattia, rimarcando come la qualità delle cure fosse garantita a tutti i pazienti, non solo a lui in quanto personaggio noto: “Ogni volta che ho avuto a che fare con la sanità pubblica ho sempre avuto esperienze eccezionali. […] Credo che il nostro sistema sanitario sia una delle ricchezze del nostro paese”.

Un racconto intimo e umano

La testimonianza di Jovanotti a Noos ha offerto uno sguardo intimo sulla sua vita, mettendo in luce non solo la gratitudine verso i medici che lo hanno salvato da bambino, ma anche l’importanza di un sistema sanitario efficiente e accessibile a tutti. Il suo racconto si è trasformato in un omaggio al lavoro instancabile dei professionisti della sanità pubblica e in un invito a difendere questo patrimonio collettivo.

In conclusione, la presenza di Jovanotti a Noos non si è limitata a un semplice racconto biografico, ma ha rappresentato un momento di riflessione pubblica sull’importanza della medicina, della ricerca e della solidarietà sociale.

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Cos’è l’enterite acuta

L’enterite acuta è un’infiammazione improvvisa e spesso intensa dell’intestino tenue, il primo tratto dell’intestino, che può estendersi anche alle regioni confinanti come lo stomaco o l’intestino crasso. Si distingue dall’enterite cronica, che invece si sviluppa lentamente e persiste nel tempo. L’enterite acuta è generalmente di origine infettiva, causata da virus, batteri o, meno frequentemente, da parassiti. Le principali cause infettive includono:

– Virus (come rotavirus, norovirus, adenovirus)

– Batteri (Salmonella, Escherichia coli, Shigella, Campylobacter jejuni)

– Parassiti (meno comuni)

I sintomi tipici sono diarrea acquosa, crampi o dolore addominale, nausea, vomito, febbre e perdita di appetito. Nei casi più gravi, soprattutto nei bambini piccoli, può insorgere disidratazione, che rappresenta la complicanza più temibile.

Incidenza dell’enterite acuta nei bambini

L’enterite acuta nei bambini si manifesta prevalentemente come gastroenterite, cioè un’infiammazione che coinvolge sia lo stomaco che l’intestino tenue, con sintomi di diarrea e vomito. È uno dei disturbi più comuni in età pediatrica, soprattutto nei primi anni di vita.

Ogni anno, a livello mondiale, si stimano tra 3 e 5 miliardi di episodi di gastroenterite, con la maggior parte dei casi nei bambini sotto i 5 anni.

– In Europa, l’incidenza della diarrea acuta (spesso manifestazione di enterite acuta) nei bambini sotto i 3 anni varia da 0,5 a 2 episodi per bambino all’anno.

Nei Paesi in via di sviluppo, l’incidenza è più elevata: tra 2,9 e 4,5 episodi per bambino all’anno nella fascia 0-3 anni.

Secondo OMS e UNICEF, ogni anno si registrano circa 2,5 miliardi di casi di diarrea tra i bambini sotto i 5 anni, di cui una quota rilevante è attribuibile a forme di enterite acuta.

I bambini tra i 6 mesi e i 24 mesi sono i più vulnerabili, sia per la relativa immaturità del sistema immunitario sia per la frequente esposizione a patogeni in ambienti comunitari come asili nido e scuole materne.

– La frequenza di episodi è maggiore nei bambini che frequentano comunità infantili, per la facile trasmissione dei virus.

Impatto clinico

La maggior parte dei casi si risolve spontaneamente in pochi giorni, ma la disidratazione può richiedere il ricovero ospedaliero, soprattutto nei lattanti e nei bambini più piccoli.

Nei Paesi industrializzati, le conseguenze gravi sono rare grazie a una buona assistenza sanitaria, ma la gastroenterite acuta resta una delle principali cause di accesso al pronto soccorso pediatrico.

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