Italia, ecco il metodo Spalletti

“Essere aggressivi e feroci in campo” è il mantra del tecnico azzurro che a giugno guiderà la nazionale agli Europei in Germania. Pressione, gestione, distanze, blocco squadra e aggressione sono le parole chiave. Ma oltre alla tattica, e proprio per mettere in pratica il suo calcio fatto di straordinaria fisicità e dinamismo, conta moltissimo la preparazione atletica. Sarà fondamentale per sopperire ad alcuni gap emersi già in fase di qualificazione. Ci sarà da sudare anche perché gli azzurri, nonostante arrivino alla competizione da campioni in carica, non sono tra i favoriti secondo le quote su chi vince l’europeo comparate su Scommesse.org. Certamente, però, Spalletti punta a stravolgere le previsioni, puntando soprattutto su un’ottima preparazione atletica dei suoi, elemento fondamentale per poter interpretare al meglio i dettami tecnico-tattici dell’ex allenatore partenopeo.

Il segreto? Francesco Sinatti, 38 anni, aretino di Policiano, preparatore atletico della Nazionale. Uomo fidato di Spalletti, che con lui a maggio ‘23 ha conquistato il terzo scudetto partenopeo. Esperienze anche a Empoli, a Chelsea nel 2018 con Sarri e a Karagumruk, Turchia.

Sessioni metaboliche, funzionali, dieta e crioterapia

Parola d’ordine: personalizzazione. “Bisogna adattare il lavoro in funzione delle caratteristiche dei giocatori”, spiega Sinatti. “Agiamo sulle caratteristiche del singolo, sul piano tecnico-tattico invece le sedute vengono organizzate in base ai ruoli”. Test specifici di valutazione (su tutti gli esami cardio-polmonare), anamnesi degli infortuni precedenti, studio personalizzato del profilo psico-comportamentale e dei singoli dati antropometrici.

Gli allenamenti alternano fasi a bassa, media e alta media intensità: l’obiettivo è riprodurre i ritmi dei ‘90 di gioco. Sul piano atletico, il lavoro viene svolto soprattutto a inizio settimana: distanze brevi e carichi da smaltire gradualmente a ridosso delle partite. Il ritmo è fondamentale: accelerazioni e stop, passaggi brevi e possesso palla. È il mantra di Luciano. I primi giorni della settimana (in quello che è l’intervallo tipico durante un campionato) si punta sul lavoro aerobico alla resistenza e all’intensità nel breve. Sinatti si focalizza anche sulla distanza media di camminata e la distanza media di corsa: due parametri da “allenare” costantemente. “I calciatori non fanno meno di 12-13 km” spiega Francesco. Ma occorre considerare anche altri parametri, come le distanze percorse ad alta velocità o ad alta accelerazione. Focus sulle accelerazioni sui 5-10, massimo 20 metri.

Sinatti impiega la scala Borg (RPE – scala di percezione dello sforzo) e al termine di ogni sessione di allenamento chiede ai calciatori il livello di fatica da uno a dieci. Fondamentale l’analisi posturale e il recupero post-gara con immersioni in acqua fredda (crioterapia), di primaria importanza a fronte dell’alta frequenza di allenamenti per accelerare il processo di recupero. Le temperature di immersione possono arrivare addirittura a -130° per trattamenti di circa 3 minuti (durante il ritiro pre-campionato si sfruttano “le acque del torrente a 10-12 gradi”).

Importantissima è anche la rigenerazione e il recupero al termine della gara, mediante reintegro dei carboidrati. E ancora: curare dell’alimentazione e prevenzione della disidratazione, compito affidato a Matteo Pincella, nutrizionista della Nazionale. Fondamentale, ad esempio, il reintegro tempestivo di acqua e sali minerali durante la gara: una buona soluzione sono gli estratti di frutta.

No a cellulari, social e playstation

Piccola parentesi “tech”. Il commissario tecnico della Nazionale ha vietato l’uso della PlayStation ai calciatori convocati, limitando anche l’utilizzo dei telefoni cellulari. I calciatori non possono utilizzare gli smartphone durante messaggi e medicazioni: per i sanitari, l’uso del telefono è fonte di tensione e ostacola i trattamenti. Playstation e smartphone fino a notte fonda alterano invece il ciclo veglia-sonno, la salute muscolo scheletrica e la qualità del riposo, fondamentale per il rendimento in campo. L’uso dei telefoni prima di dormire riduce la secrezione di melatonina (ormone del sonno) a causa della luce blu degli schermi. Occhio alla sindrome da tunnel carpale e alla sindrome testa-collo: due disturbi derivanti dall’uso prolungato di smartphone o tablet

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