Intossicazione da cozze, sintomi, cause e trattamento

Le cozze sono un piatto tipico estivo, si possono fare alla marinara, scoppiate, impepate, alla tarantina, alla sorrentina, ripiene e potremmo procedere ancora!

Tuttavia, per quanto possiate già sentire l’acquolina in bocca, bisogna fare molta attenzione ai diversi step da seguire prima di mangiare le cozze: l’intossicazione non è mai un evento gradito.

Intossicazione da cozze, i rischi per la salute

L’intossicazione da cozze è uno degli eventi alimentari più pericolosi per la salute, prima di approcciarsi a questo pasto bisogna seguire alcuni step: l’abbattimento e la cottura. Sì, perché le cozze in mare ‘filtrano’ tutto ciò che in esso è contenuto quindi se le acque sono sporche, assorbiranno tutti i batteri presenti. Per questo è sconsigliato mangiare cozze crude, anche se ci troviamo in un bel ristorantino.

L’intossicazione da cozze non sussiste solamente in una serie di sintomi quali crampi addominali, dissenteria, nausea e vomito ma anche nell’incorrere nell’Epatite A e la salmonellosi.

Epatite A

Spesso l’epatite A si trasmette per via oro-fecale, mangiando o bevendo cibi (o acque) contaminate da feci infette. Ed è per questo che mangiare cozze non pulite può portare al virus dell’epatite A. I sintomi sono:

  • Affaticamento.
  • Nausea, vomito e perdita di appetito.
  • Dolori e disagio addominale, specialmente nell’area del fegato.
  • Ingiallimento di occhi e pelle (ittero).
  • Urine di colore scuro.
  • Febbre leggera e dolori muscolari.

La fase sintomatica dura 8-10 giorni.

Non esistono trattamenti per l’epatite A. Regredisce nel giro di pochi mesi. Il trattamento sarà mirato sui sintomi.

Salmonellosi

La salmonella è una malattia infettiva che colpisce l’apparato digerente, i sintomi appaiono a distanza di 12-72 ore dall’ingestione dell’alimento contaminato e sono:

  • diarrea, anche severa (le feci sono liquide e spesso accompagnate da muco);
  • presenza di sangue nelle feci;
  • dolori addominali di tipo crampiforme;
  • tenesmo (sensazione di incompleta evacuazione);
  • nausea e vomito;
  • nei casi più gravi febbre sui 38-39°C;
  • mal di testa;
  • perdita dell’appetito;
  • brividi.

Questa patologia può guarire anche in assenza di trattamento, è importante l’idratazione e la correzione dei livelli di elettroliti.

Per mangiare le cozze in sicurezza bisogna fare attenzione all’acqua che esce dalla conchiglia nel momento in cui si apre, questa non deve essere torbida ma incolore.

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