Insulina alta: quando preoccuparsi?

L’insulina alta è una condizione nota con il nome scientifico di iperinsulinemia. Non si tratta sempre di una condizione patologica. Quando è il caso di preoccuparsi se si riscontrano valori anomali dell’insulina per eccesso? Scoprilo nelle prossime righe di questo articolo. Ricorda sempre che, qualora dovessero insorgere dubbi sulla tua salute, la cosa migliore da fare è rivolgersi al medico curante prima di attuare qualsiasi modifica allo stile di vita.

Insulina: di cosa si tratta?

Prima di capire quando è il caso di allarmarsi davanti all’insulina alta, vediamo assieme di cosa si parla quando si chiama in causa questo ormone. L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas.

Il suo compito è quello di regolare la glicemia, ossia la quantità di glucosio presente nel sangue. Entrando nel vivo delle sue funzioni ricordiamo che, grazie all’insulina, i tessuti muscolari assorbono il glucosio e sono in grado di utilizzarlo come fonte di energia per il buon funzionamento dell’organismo.

Quando i livelli di insulina sono troppo alti, si parla di iperinsulinemia. Le cause di questa condizione possono essere diverse e vanno dall’obesità ai fattori genetici.

Nel primo caso, si ha a che fare con una risposta del pancreas all’assunzione di eccessive quantità di carboidrati durante i pasti. In questi frangenti, può innescarsi uno squilibrio tale da rendere oggettivamente difficile la perdita di peso anche a fronte di diete molto restrittive.

Sintomi di insulina alta

Come capire se si ha l’insulina alta? Di fronte a uno squilibrio nella secrezione del sopra citato ormone, il corpo manda diversi segnali. Tra questi è possibile ricordare l’insorgenza di ipoglicemia, così come la stanchezza e la frequente difficoltà nel concentrarsi.

Nel momento in cui si ha il sospetto di soffrire di insulina alta, la cosa migliore da fare è contattare il proprio medico curante per valutare l’esecuzione di esami specifici. Uno di questi è la curva glicemica. Procedura utilizzata per la diagnosi di diabete mellito, misura i livelli di glucosio prima a digiuno e, successivamente, con un prelievo ematico eseguito a due ore dall’assunzione di una soluzione glucosata – ossia contenente glucosio – per via orale.

Quando allarmarsi in caso di iperinsulinemia?

Quando preoccuparsi davanti a un quadro di iperinsulinemia? Un sintomo che deve mettere in allarme chi soffre di insulina alta riguarda i frequenti casi di ipoglicemia. Questa condizione si verifica per un motivo molto semplice: il glucosio viene trasportato dall’insulina in eccesso fino ai tessuti, diventando quindi carente a livello ematico.

Nel momento in cui si esegue la curva glicemica per sospetta insulina alta, è opportuno fare ulteriori accertamenti nei casi in cui si dovesse riscontrare, a poche ore dall’esame, un improvviso calo della glicemia.

Come intervenire

Come intervenire in caso di insulina alta per normalizzare la situazione? Prima di tutto modificando la dieta e riducendo l’apporto di zuccheri semplici. Spazio a carboidrati complessi, fibre, proteine, grassi buoni (la proporzione tra i vari nutrienti deve essere decisa da un dietista esperto sulla base delle condizioni della singola persona).

In alcuni casi, può rivelarsi utile anche l’assunzione di integratori contro la glicemia alta specifici per i soggetti diabetici.

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