Il rischio d’infarto raggiunge il picco alle 22 della vigilia di Natale

Il rischio di infarto miocardico, comunemente noto come infarto, aumenterebbe del 37% nel giorno di Natale. Anzi, il picco lo raggiunge alle 22.00 del 24 dicembre, secondo uno studio svedese pubblicato 12 dicembre scorso sulla rivista British Medical Journal.

Nel loro studio, i ricercatori delle università di Stoccolma, Uppsala, Lund e Orebro si sono basati sulle cartelle cliniche di 283mila persone, ricoverate in ospedale per infarto miocardico tra il 1998 e il 2013. Gli studiosi, in particolare, hanno osservato che il rischio è aumentato del 15% durante le vacanze di fine anno.

I picchi degli eventi cardiaci, infatti, si sono avuti il 24 dicembre (con un incremento del 37%) e il 1° gennaio (con il 20%). Oltre al momento particolarmente stressante, uno dei fattori aggiuntivi è legato all’età: “La combinazione di un aumento del rischio per il Natale è più pronunciato per le persone di età superiore ai 75 anni, con diabeteo malattia coronarica“.

I ricercatori svedesi hanno sviluppato diverse ipotesi per spiegare questo doppio picco di fine anno. Tra quelli considerati più probabili, lo stress ma soprattutto gli eccessi legati ad alcol e alimentazione, nonché “l’esposizione alle basse temperature e la mancanza di sonno“.

Tuttavia, è difficile stabilire un rapporto tra causa ed effetto.

In caso di segni tipici dell’infarto come il dolore acuto al torace che s’irradia nel braccio sinistro, sulla schiena e sulla mascella, è importante contattare immediatamente i soccorsi

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