Il paracetamolo è sicuro in gravidanza? Ecco cosa dicono gli esperti
Il paracetamolo in gravidanza potrebbe aumentare il rischio di autismo e ADHD nei bambini: cosa dice il nuovo studio.
Un farmaco considerato sicuro da decenni potrebbe non esserlo del tutto.

Una nuova ricerca internazionale mette in discussione l’uso del paracetamolo durante la gravidanza: secondo lo studio, l’assunzione del comune antidolorifico da parte delle donne incinte sarebbe associata a un rischio più elevato di autismo e ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) nei bambini.
Indice dell'articolo
- 1 Il paracetamolo è davvero sicuro in gravidanza?
- 2 Cosa dice lo studio: numeri e risultati
- 3 Uso diffuso tra le donne incinte: cosa fare ora?
- 4 Non sospendere il farmaco da sole: ecco perché
- 5 Diagnosi in aumento: un contesto preoccupante
- 6 Cosa possono fare le future mamme?
- 7 Un’ultima riflessione: equilibrio tra benefici e rischi
- 8 📌 Domande frequenti
Il paracetamolo è davvero sicuro in gravidanza?
Il paracetamolo (noto anche come acetaminofene e venduto negli Stati Uniti con il marchio Tylenol) è da tempo considerato il farmaco di prima scelta per le donne incinte che soffrono di mal di testa, febbre o dolori lievi.
Tuttavia, una nuova e approfondita analisi condotta da scienziati di Harvard e del Mount Sinai di New York solleva dubbi sulla sua sicurezza. Gli autori dello studio sottolineano che non si tratta di una prova definitiva di causa-effetto, ma i dati suggeriscono un’associazione forte tra l’uso del farmaco in gravidanza e un aumento delle diagnosi di autismo e ADHD nei bambini.
Cosa dice lo studio: numeri e risultati
Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Environmental Health, ha esaminato 46 studi precedenti coinvolgendo complessivamente oltre 100.000 persone, rendendolo l’analisi più ampia e dettagliata sul tema finora disponibile.
Secondo i ricercatori, i dati indicano una relazione significativa tra l’esposizione prenatale al paracetamolo e l’aumento delle probabilità che il bambino sviluppi disturbi del neurosviluppo.
“I nostri risultati mostrano che gli studi di maggiore qualità sono quelli che più spesso evidenziano un legame tra l’esposizione prenatale all’acetaminofene e l’aumento del rischio di autismo e ADHD.” — Dr Didier Prada, Mount Sinai, intervista a *Environmental Health*.
Uso diffuso tra le donne incinte: cosa fare ora?
Secondo le stime, circa il 50% delle donne incinte nel Regno Unito e fino a due terzi negli Stati Uniti assumono paracetamolo durante la gravidanza. Vista questa ampia diffusione, gli esperti invitano alla prudenza, suggerendo di assumerlo solo se strettamente necessario e sempre sotto controllo medico.
Le raccomandazioni principali sono:
- Assumere la dose più bassa efficace.
- Utilizzarlo per il minor tempo possibile.
- Consultare il medico prima di ogni uso prolungato.
Non sospendere il farmaco da sole: ecco perché
Nonostante le preoccupazioni emerse, non è consigliabile interrompere bruscamente l’uso del paracetamolo se è stato prescritto dal medico. Febbre alta o dolore intenso non trattati possono rappresentare a loro volta un pericolo per il feto.
Il messaggio degli esperti è chiaro: parlare sempre con il proprio ginecologo o medico di riferimento per valutare alternative sicure, anche non farmacologiche, come impacchi freddi, tecniche di rilassamento o terapie complementari.
Diagnosi in aumento: un contesto preoccupante
Negli ultimi anni, sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti, si è registrato un forte aumento delle diagnosi di autismo e ADHD. Alla fine del 2024, il Sistema Sanitario inglese (NHS) riportava quasi 130.000 bambini in lista d’attesa per una valutazione dell’autismo. Nello stesso periodo, le prescrizioni di farmaci per l’ADHD sono cresciute del 20% in un solo anno.
Secondo alcuni esperti, questo aumento potrebbe dipendere da una maggiore consapevolezza e da migliori strumenti diagnostici. Tuttavia, altri scienziati ritengono che fattori ambientali e biologici stiano giocando un ruolo crescente.

Cosa possono fare le future mamme?
Per le donne incinte, la notizia può generare preoccupazione, ma è importante sapere che nessun singolo studio rappresenta una verità assoluta. Tuttavia, quando più ricerche puntano nella stessa direzione, è utile prestare attenzione e parlarne con il proprio medico.
Ecco alcuni consigli pratici:
- Non assumere farmaci in gravidanza senza indicazione medica.
- Se hai bisogno di un antidolorifico, chiedi sempre consiglio al ginecologo.
- Informati su rimedi alternativi sicuri, come il riposo, l’idratazione, le tecniche di respirazione.
- Se stai già assumendo paracetamolo, non sospenderlo da sola: confrontati prima con il medico.
Un’ultima riflessione: equilibrio tra benefici e rischi
Ogni farmaco può comportare dei rischi, soprattutto durante la gravidanza. Il paracetamolo resta, in molti casi, una delle opzioni più sicure disponibili, ma il messaggio della comunità scientifica è che va usato con maggiore cautela rispetto al passato.
Come sempre, la chiave è l’informazione: conoscere i dati, dialogare con i professionisti della salute e fare scelte consapevoli.
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📌 Domande frequenti
Il paracetamolo fa sempre male in gravidanza?
No. Se usato correttamente e sotto controllo medico, resta una delle opzioni più sicure. Ma è bene non abusarne.
Cosa succede se l’ho già usato spesso in gravidanza?
Non bisogna allarmarsi. Parlane con il tuo medico, che potrà valutare il tuo caso specifico.
Esistono alternative naturali per il dolore?
Sì. Tecniche di rilassamento, impacchi caldi o freddi, massaggi e posture corrette possono aiutare.
Cosa fare se ho la febbre e non posso usare il paracetamolo?
La febbre in gravidanza può essere rischiosa. È fondamentale farsi seguire da un medico per valutare la terapia più sicura.
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