Il Covid-19 non è solo una malattia di natura respiratoria

Da diverso tempo ormai, la comunità scientifica ha compreso che il Covid-19 non è solo una malattia respiratoria. Sono infatti numerosi i casi che hanno permesso di capire che gli effetti della malattia provocata dal SARS-CoV-2 riguardano tutto il corpo. Tra questi è possibile citare quello di un uomo di 38 anni.

Il paziente – la cui storia è stata raccontata dalla CNN – come rivelato da un chirurgo vascolare di Pomona che ha seguito il suo caso non rientrava tra le situazioni a particolare rischio di complicanze da Covid-19. L’uomo, come specificato dal Dottor Sean Wergenter, aveva inizialmente solo un po’ di tosse. Le cose sono cambiate quando si è svegliato una mattina con le gambe intorpidite e fredde, così deboli da impedirgli di camminare.

Il paziente, che come sopra ricordato era molto giovane, aveva un’occlusione aortica. Il Dottor Wergenter, intervistato dalla CNN, ha specificato che si tratta di una complicanza di estrema gravità, fatale per il 20%-50% dei pazienti che la vivono in prima persona.

L’esperto ha specificato che, solitamente, i pazienti giovani non sono a rischio in questi casi. Per quanto riguarda la situazione dell’uomo di 38 anni, Wergenter ha specificato che la diagnosi rapida e una procedura chirurgica che ha previsto la raccolta del coagulo hanno permesso di salvargli la vita.

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Coaguli di sangue e non solo

L’insorgenza di coaguli di sangue è solo uno tra i tanti sintomi anomali che i medici di tutto il mondo in questi mesi hanno avuto modo di osservare sui pazienti affetti da Coronavirus. Tra le altre manifestazioni che non hanno nulla a che fare con l’ambito respiratorio sono da citare le insufficienze renali e le infiammazioni del muscolo cardiaco.

In alcuni casi, è stato addirittura possibile parlare di insufficienza multi-sistemica degli organi e, nei bambini, di problematiche al sistema immunitario. Tra le situazioni che destano maggiori preoccupazione ai medici troviamo l’attacco del virus al rivestimento dei vasi ematici, che provoca i coaguli sopra ricordati. A detta degli esperti, il virus creerebbe una risposta infiammatoria locale che, a sua volta, dà luogo a eventi medici come i trombi.

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