Il Coronavirus sta facendo davvero bene all’ambiente?

In queste settimane che stanno vedendo il mondo alle prese con l’emergenza Coronavirus, si parla molto della riduzione dell’inquinamento a causa dello svuotamento delle città per le misure di lockdown e dello stop alle attività produttive.

Tra gli esempi che vengono chiamati in causa più spesso – con l’utilizzo dell’hashtag #wearetheproblem – c’è la diminuzione delle emissioni inquinanti in Cina e la possibilità di vedere chiaramente i pesci nuotare nelle acque della laguna di una Venezia silenziosa e sospesa come mai l’abbiamo vista.

Si tratta di cambiamenti davvero positivi? A breve termine senza dubbio. Se si guarda invece a una prospettiva di lungo termine, potrebbe essere un vero e proprio disastro. Proprio il ragionamento a lungo termine è quello che ci interessa maggiormente in questa lotta. Seguici nelle prossime righe per scoprire perché.

Coronavirus e ambiente: ecco cosa sapere

A fornire un parere in merito al rapporto tra il Coronavirus e l’inquinamento ci ha pensato François Gemenne, specialista in geopolitica ambientale e docente presso le Univeristà di Liegi e di Versailles Saint-Quentin-en-Yvelines. 

Chiamando in causa l’esempio della Cina, ha fatto presente che il confinamento sta per finire e che in tale contesto le emissioni inquinanti stanno tornando. L’esperto ha altresì fatto presente che il clima necessita di un calo costante e regolare delle emissioni di gas serra, non di un “anno in bianco”.

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Il ruolo dei Governi

Per i Governi e le popolazioni di tutto il mondo, il nodo della lotta ai cambiamenti climatici è da diversi decenni al centro dell’attenzione. Purtroppo, nonostante le numerose grida d’allarme degli scienziati, a questo aspetto delle politiche ambientali non vengono dedicati sforzi sufficienti.

Da considerare in circostanze come quelle che stiamo attraversando è anche il fatto che, dopo una crisi, è naturale parlare di piani di risanamento. Ne è un esempio il Canada, che ha recentemente annunciato un massiccio piano per il sostegno del settore petrolifero e del gas. La ripresa economica potrebbe quindi rappresentare un forte argomento per bloccare ancora più di prima la lotta ai cambiamenti climatici.

Conclusioni

Paragonare i risultati – già ottenuti e auspicati per il futuro – delle politiche di salvaguardia dell’ambiente agli effetti del Covid-19 è sbagliato. Tuttavia, molti esperti sono concordi sul fatto che, molto probabilmente, in futuro dovremo essere pronti ad accettare alcune restrizioni alle nostre libertà (meno drastiche rispetto a quelle che stiamo vivendo in queste settimane) per il bene dell’ambiente.

Tra le varie raccomandazioni rientra anche l’importanza di rimanere nella razionalità quando si parla degli effetti del Covid-19 sull’ambiente, evitando di lasciarsi andare a formule spiriturali che parlano della natura che torna al proprio posto mentre l’azione dell’uomo è ferma. Se si ha intenzione di concretizzare cambiamenti importanti relativi all’ambiente, è infatti necessario ragionare a livello scientifico.

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