Giornata Nazionale del Sollievo: in Italia disuguaglianze nell’accesso alle cure palliative
Questa ricorrenza è stata istituita nel 2001 per promuovere la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale, in particolare per chi si trova nella fase avanzata di malattia e non può più giovarsi di cure destinate alla guarigione.
È stata celebrata ieri, domenica 25 maggio, la Giornata Nazionale del Sollievo.
Questa data ha segnato la ventiquattresima edizione della ricorrenza, istituita nel 2001 per promuovere la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale, in particolare per chi si trova nella fase avanzata di malattia e non può più giovarsi di cure destinate alla guarigione.

Il senso della ricorrenza
La Giornata del Sollievo non è “contro” il dolore o la sofferenza, ma “a favore” del sollievo, sottolineando che il sollievo è sempre possibile anche attraverso l’umanizzazione delle cure in medicina.
Gli obiettivi specifici della Giornata includono:
– Informare, comprendere meglio e accompagnare i sofferenti: sensibilizzare la società civile e le istituzioni sanitarie sulle esigenze di chi vive malattie croniche o inguaribili.
– Promuovere lo sviluppo di competenze: trasformare conoscenze in azioni concrete che portino sollievo.
– Focalizzare sui concetti del prendersi cura: con un intento educativo rivolto anche ai più giovani.
– Stimolare la collaborazione tra professioni sanitarie e non solo: valorizzare il lavoro di rete tra operatori, associazioni e famiglie per offrire un sostegno globale ai malati e ai loro familiari.
La Giornata vuole quindi diffondere una maggiore consapevolezza e sensibilità verso le necessità delle persone malate, combattere la cultura dell’emarginazione e ribadire che il sollievo è un diritto fondamentale, anche attraverso l’applicazione della legge 38/2010 che sancisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.
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Le azioni concrete
La Giornata Nazionale del Sollievo promuove, come detto, l’umanizzazione delle cure mediche attraverso una serie di azioni concrete e di sensibilizzazione che pongono al centro la persona malata e il suo benessere globale, non solo fisico ma anche emotivo e relazionale.
Tra i principali modi in cui la Giornata favorisce questo processo si segnalano:
– Iniziative di sensibilizzazione e ascolto: vengono organizzati incontri, spazi di ascolto, momenti di narrazione e mostre fotografiche che testimoniano l’importanza di un approccio relazionale nella cura, rendendo concreta l’umanizzazione delle cure.
– Formazione e coinvolgimento dei professionisti e dei volontari: la Giornata stimola percorsi formativi per medici, infermieri e volontari, con l’obiettivo di sviluppare competenze che trasformino le conoscenze in azioni di sollievo e accompagnamento.
– Collaborazione tra professioni sanitarie e non solo: viene valorizzato il lavoro di rete tra operatori sanitari, associazioni, farmacisti e famiglie, per offrire un sostegno globale ai malati e ai loro familiari.
– Diffusione di buone pratiche e modelli di cura: attraverso la Rete delle Città del Sollievo e altre iniziative, vengono condivise e replicate le buone pratiche di cura dal volto più umano, con particolare attenzione alla dignità, all’autonomia e all’equità nell’accesso alle cure.
– Attenzione al sostegno emotivo e psicologico: le iniziative della Giornata non si limitano alla gestione del dolore fisico, ma comprendono anche attività di supporto emotivo e umano, come spettacoli, laboratori e incontri dedicati a pazienti e familiari.
Le cure palliative
Le cure palliative sono un insieme di interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali rivolti sia alla persona con malattia inguaribile sia al suo nucleo familiare, finalizzati a garantire la migliore qualità di vita possibile quando la malattia di base non risponde più a trattamenti specifici e la guarigione non è più un obiettivo raggiungibile. L’obiettivo non è né accelerare né ritardare la morte, ma alleviare il dolore, gestire i sintomi e offrire un supporto globale che integri aspetti medici, psicologici e sociali, sostenendo anche la famiglia durante tutto il percorso di malattia e nel lutto.
I dati relativi alla situazione in Italia
– Fabbisogno e accesso: in Italia ogni anno tra 450.000 e 540.000 persone hanno bisogno di cure palliative nel loro ultimo periodo di vita, con una stima che arriva fino a 500.000 persone secondo diverse fonti. Di queste, circa il 40% ha bisogno di cure palliative specialistiche.
– Copertura e disuguaglianze: solo un adulto su 4 (circa il 25%) che ne ha bisogno riesce effettivamente ad accedere ai servizi di cure palliative. La copertura è ancora più bassa per i bambini: solo tra il 15% e il 25% dei bambini con bisogni di cure palliative viene seguito dai servizi specialistici, a seconda delle regioni e degli anni di riferimento.
– Disparità regionali: la copertura del fabbisogno di cure palliative è molto disomogenea tra le regioni italiane. Il Trentino Alto Adige supera il 70% di copertura, il Veneto arriva al 55%, mentre Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna sono tutte sopra il 40%. Al contrario, in Sardegna la copertura è inferiore al 5%, in Calabria e Marche si attesta intorno all’8,5%, e in Campania si sfiora la stessa percentuale. La media nazionale si aggira intorno al 33%.
– Infrastrutture e personale: in Italia sono presenti 307 hospice (di cui 7 pediatrici) e una rete di cure palliative per adulti in 19 regioni e province autonome. Per i bambini, la rete di cure palliative pediatriche è attiva in 13 regioni, ma solo 5 regioni e 2 province autonome hanno una rete regionale strutturata, spesso con criticità nella continuità assistenziale e nella copertura territoriale.
– Bisogno di personale: secondo la Società Italiana di Cure Palliative (SICP), servirebbero circa il doppio dei medici palliativisti e molti più infermieri per raggiungere gli standard europei e nazionali.
– Obiettivi futuri: la legge di Bilancio 2023 ha fissato l’obiettivo di raggiungere il 90% di copertura del fabbisogno di cure palliative entro il 2028, ma la situazione attuale è ancora molto lontana da questo traguardo, con forti disuguaglianze tra Nord e Sud.
Le cure palliative rappresentano una risposta essenziale per garantire dignità e qualità di vita a chi affronta malattie inguaribili, ma in Italia l’accesso a questi servizi è ancora limitato e disomogeneo, con forti disparità tra regioni e una carenza di risorse umane e strutturali. Il governo ha previsto investimenti e obiettivi ambiziosi per i prossimi anni, ma la strada per una copertura universale ed equa è ancora lunga.