Fegato pieno di tossine: i segnali da non trascurare

Il fegato è la ghiandola più grande e importante del nostro corpo. Tra le sue funzioni è possibile citare il fatto di filtrare il sangue per eliminare le sostanze di scarto delle quali il nostro organismo non ha bisogno.

Quando eccede la quantità di tossine, può capitare che il fegato veda le sue funzioni compromesse, con ovvie ripercussioni negative sulla salute. Esistono diversi segnali che devono far pensare alla situazione sopra citata. Vediamo quali sono.

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Alterazioni cromatiche dell’urina

Quando si parla dei segnali di un fegato pieno di tossine, è impossibile non chiamare in causa l’alterazione cromatica dell’urina. In linea di massima, l’urina di una persona in salute si contraddistingue per un colore tendente al giallo pallido.

Nelle situazioni in cui questa peculiarità cromatica e l’urina tende a diventare più scura, è il caso di valutare, nei casi in cui il problema dovesse persistere a lungo termine, di rivolgersi a un medico.

Improvvisa irritazione della pelle

Tra i segnali di un fegato che non sta facendo al meglio il suo lavoro per via della presenza di una quantità eccessiva di tossine troviamo anche l’irritazione della pelle inspiegabile e improvvisa. Lo stesso si può dire per la secchezza cutanea.

Altri sintomi

Si potrebbe andare avanti molto a elencare i sintomi di un fegato pieno di tossine. In questo novero è possibile includere indubbiamente la stanchezza cronica, così come i dolori articolari e l’eccessiva sudorazione, per non parlare delle criticità legate alla digestione dei lipidi.

Per fortuna esistono diverse ‘strade’ per gestire la situazione e farla tornare alla normalità. Molte di queste riguardano la dieta e, per esempio, il fatto di ridurre l’assunzione di prodotti trasformati. Molto importante è anche orientarsi, se possibile, verso alimenti biologici e caratterizzati dall’assenza di pesticidi, peculiarità che non contribuisce certo al miglioramento della salute del fegato.

Da non dimenticare è altresì l‘assunzione di grassi omega 3 e omega 6 – contenuti in alimenti come il salmone, l’avocado e le uova – fondamentali per tenere sotto controllo i processi infiammatori.

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