Fallito il primo tentativo, Elisa malata di leucemia attende un altro donatore: “La belva è tornata”

Due anni fa il papà di Elisa, una bambina di Pordone, ha commosso l’Italia perché alla ricerca di un donatore di midollo osseo che potesse salvarle la vita.

Nel gennaio del 2018 la piccola è stata sottoposta a un trapianto ma, nonostante ciò, il male – la leucemia – è tornato.

Ne ha dato notizia lo stesso padre di Elisa, Fabio, con un post su Facebook: “Sono parole che non avrei mai voluto scrivere… Ma mi sento in dovere per rispetto delle migliaia di persone che ci seguono e che costantemente ci scrivono e ci aiutano ormai da 2 anni di non poter piu’stare in silenzio… Dopo 2 anni di sofferenze, di speranze, illusioni, mille difficoltà e rare piccole gioie, quando sembrava illuminarsi la strada in fondo al tunnel, quando si riaccendeva un concreto barlume di speranza… Tutto finito… tutto spazzato via… la belva bastarda è ritornata (recidiva)

Sul social media papà Fabio racconta la campagna di sensibilizzazione che ha avuto inizio nell’ottobre del 207 per trovare un donatore di midollo osseo più compatibile posibile per Elisa: “Avevano aderito all’iniziativa moltissimi personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, le televisioni e i giornali nazionali e regionali, e anche il web – ha scritto l’uomo – Hanno risposto all’appello talmente tante persone da mandare in tilt tantissimi centri trasfusionali e Admo di tutto il Belpaese… Avevano addirittura organizzato dei viaggi all’estero per donare il sangue… Verso la fine di novembre, finalmente la notizia tanto attesa che aveva rincuorato tutti…“.

Sì, perché era stato trovato un donatore compatibile all’85 – 90 percento e, quindi, si è potuto procedere al trapianto che è avvenuto il 19 gennaio dello scorso anno.

Elisa, dopo quasi 5 mesi di camera sterile con durissime conseguenze (ha avuto una Gvhd di terzo grado, lottando tra la vita e la morte) – ha raccontato il padre – è riuscita, nonostante tutto, a riprendersi e ha ricominciato a mangiare, camminare e giocare… Sembrava finalmente che l’incubo fosse finito“.

Poi, però, la malattia è ritornata e “dopo 2 anni di devastanti di chemio e farmaci, dopo che Elisa è legata al catetere venoso che l’alimenta 24/24, è tutto da rifare… Si dovrà procedere a un secondo difficile, pericoloso e invasivo trapianto“, ha spiegato il padre, aggiungendo che “il donatore rimarrà lo stesso, salvo non succeda un miracolo e non se ne trovi uno ancora più compatibile in banca dati… in 4 anni e mezzo di vita, se così si può chiamare, Elisa ha solo vaghi ricordi del mondo esterno […] ogni tanto mi domanda se andiamo a casa… poi si ferma, mi vede pensieroso, sorride e dice: ‘Dai papà, dai che giochiamo…“.

Elisa si trova all’ospedale Bambin Gesù di Roma,con professionisti tra i migliori al mondo” come “il prof. Franco Locatelli” che “ha guarito tantissimi bambini“.

Il post su Facebook:

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