Covid-19, Rezza: “La situazione in Italia peggiora”

Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, nel punto stampa settimanale sulla situazione epidemiologica, ha affermato: “Proteggersi a livello individuale è fondamentale. Le mascherine sono uno strumento potente, così come il distanziamento. Noi non parliamo mai in termini di riduzione assoluta del rischio. Possiamo pensare che uno strumento come il vaccino non riduca il rischio del 100%, ma se lo riduce del 90% dobbiamo essere contenti non critici, anche del 50% come popolazione abbiamo un fortissimo effetto”.

TAMPONI

Rezza ha spiegato: “Tutte le misure possono esser contestualizzate a seconda della situazione epidemiologica del momento. I tamponi antigenici rapidi rispetto ai test molecolari possono avere sensibilità inferiore. Quindi non si può escludere la possibilità di falsi negativi, specialmente se la carica virale non è molto elevata. Con l’infezione da variante Delta effettivamente la carica virale in genere è alta, quindi questo problema potrebbe essere inferiore, però i molecolari hanno una sensibilità maggiore, ma è pur vero che sono più elaborati e la risposta è in tempi più lunghi e difficilmente possono esser ripetuti frequentemente nel tempo. Quindi il vantaggio dei test antigenici è che si possono fare in maniera ripetuta sui singoli e sulla collettività. Ecco perché sono stati molto usati e garantiscono, in qualche modo, uno strumento di controllo della salute pubblica a livello di comunità e di controllo dell’infezione”.

LA SITUAZIONE PEGGIORA

Rezza ha affermato: “Tende a peggiorare anche questa settimana la situazione epidemiologica e l’incidenza raggiunge 98 casi di Covid-19 per 100mila abitanti. Resta stabile, invece, l’Rt, intorno a 1,21, ancora ben al di sopra dell’unità”.

“Per quanto riguarda l’occupazione dei posti di area medica e terapia intensiva, siamo rispettivamente al 7,1 e al 5,3 per cento. Data la situazione epidemiologica è importante continuare a mantenere dei comportamenti corretti e completare la campagna vaccinale con particolare riferimento anche alla dose di richiamo”.

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