Covid-19, la virologa Capua: “Terza ondata? Naturale che ci sia”

Ilaria Capua, virologa, ospite di DiMartedì, ha spiegato che è naturale che ci possa essere una terza ondata di Covid-19.

«Le pandemie fanno così – ha detto – sono dei fenomeni trasformazionali che sono causate da uno spill over di uno sciame virale all’interno di una popolazione vergine che si adatta come può; noi abbiamo messo in atto misure che hanno arrestato la corsa ma l’obiettivo del virus è continuare a correre, per questo è così importante il vaccino ed è importante averlo in tempi così brevi. Se pensiamo a quanto tempo ci è voluto per gli altri vaccini è una conquista della scienza».

E ancora: «Oggi abbiamo un sistema che permette di condividere le informazioni e questo è importantissimo, abbiamo una tecnologia che non c’era 10 anni fa e si è messo il turno nella ricerca: è una grande vittoria ma non è la fine, è uno degli strumenti che useremo per rallentare la corsa del virus. La terza ondata è naturale che ci sarà, ma la potenza mi auguro che sarà attutita da tutto quello che avremo imparato e messo in pratica».

Ilaria Capua ha anche spiegato: «I big data ci dicono che vi è una diversa sensibilità di genere, le donne sembrano essere meno inclini a sviluppare la forma grave, che poi ovviamente precede la morte. Questa è una cosa che ce lo dicono i numeri, lo vediamo sostanzialmente dai necrologi e dalle pagine dei giornali».

«Vorrei anche dire che questa malattia non si posiziona in maniera diversa da altre malattie che conosciamo – ha aggiunto l’esperta – All’inizio io dissi che questa malattia poteva definirsi come una sindrome simil-influenzale causata da coronavirus. Se si vedono oggi, a un anno di distanza, quelli che sono i numeri di questa pandemia, la letalità e la contagiosità, vediamo che in realtà questa malattia non si discosta per niente dalle infezioni influenzali».

«È importante che le persone capiscano che le pandemie influenzali – ha concluso Capua – che hanno passato la professoressa Finzi (Amalia Ercoli Finzi, ndr) e mia mamma sono delle pandemie importanti, noi le abbiamo sconfitte e siamo riusciti a non soffrire così tanto, perché avevamo vaccini pronti».

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