Covid-19 e visoni: ordinato l’abbattimento di migliaia di esemplari in Olanda

Il governo olandese ha recentemente ordinato l’abbattimento di migliaia di visoni che vivevano presso alcuni allevamenti ed erano destinati alla produzione di pellicce. La misura è stata presa a seguito del parere di alcuni esperti di malattie infettive e di zoonosi, ossia il campo scientifico che studia le malattie trasmesse dagli animali all’essere umano.

Gli esperti sopra citati hanno dichiarato che i visoni possono rappresentare un veicolo per il Covid-19, la patologia provocata dal SARS-CoV-2. Il rischio è quello che la malattia possa rimanere per lungo tempo in circolazione. firma

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Le valutazioni del governo olandese

Con l’intenzione di tenere sotto controllo il contagio da Coronavirus, il governo olandese sta lavorando a una possibile chiusura anticipata delle sopra citate strutture. Per ora, nel Paese ce ne sono ancora 128. La vita di questi allevamenti dovrà concludersi, come stabilito da una legge del 2013 che vieta l’allevamento degli animali per la produzione di pellicce, entro il 2024.

A detta di alcuni esperti, gli allevamenti di visoni hanno caratteristiche affini ai mercati bagnati diventati tristemente famosi a Wuhan e considerati da molti il luogo di propagazione della pandemia che ha messo in ginocchio il mondo.

I professionisti che si sono espressi in merito, hanno fatto presente che l’allevamento dei visoni è innanzitutto una pratica crudele, ribadendo, come sopra specificato, che il rischio è che gli esemplari diventano dei serbatoi per la diffusione della malattia.

L’attenzione a questo aspetto da parte degli esperti olandesi ha attirato l’attenzione di diverse associazioni, tra le quali è possibile citare la LAV. Sul sito ufficiale della Lega Antivivisezione, si invita il governo italiano a inserire il divieto di allevamento di animali da pelliccia nella conversione del Decreto Legge Rilancio.

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