Covid-19 e cervello, scoperti i danni causati dall’infezione

Il Covid-19, secondo un team di ricercatori olandesi, in una ricerca pubblicata su mSphere, può infettare le cellule cerebrali, portando a un possibile innesco di problemi neurologici e psicologici.

La diffusione del virus si interrompe in tempi relativamente brevi, e questo provoca una quantità limitata di danni, ma innesca le citochine, ovvero piccole proteine all’interno del sistema immunitario che agiscono come messaggeri.

Ora, quando la patologia diventa significativa, molti malati si sono lamentati di disturbi psichiatrici e neurologici: mal di testa, problemi di memoria, encefalite e rare psicosi.

Come riportato su BusinessInsider, la Biobanca britannica ha condotto uno studio, ricavando i dati dai sopravvissuti al Covid-19, dimostrando la presenza di perdita di materia grigia.

L’esperimento a lungo termine ha coinvolto circa 782 volontari. Le scansioni cerebrali sono state confrontate prima e dopo la pandemia con 394 sopravvissuti al Covid-19 e 388 altri volontari sani.

Si è osservato, quindi, che coloro che si sono ripresi dal Covid-19 hanno mostrato un impatto importante del virus in termini di materia cerebrale con una perdita di materia grigia in alcune parti del cervello.

Infine, a proposito dei problemi mentali, EWN ha riportato che i sopravvissuti al Covid-19 con diagnosi dei suddetti disturbi, hanno mostrato sintomi entro sei mesi dalla contrazione del virus. Lo ha affermato uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Psychiatry Specialist.

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