Covid-19, Crisanti: “Terza ondata? Lo sapremo tra 2 – 3 settimane”

Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia dell’Università di Padova, intervenuto a SkyTg24, ha affermato: «Da queste misure abbiamo imparato che le zone rosse funzionano, mentre le zone gialle funzionano meno bene, specialmente se la zona gialla applica misure di sorveglianza e contenimento sbagliate, come ad esempio il Veneto».

«Il Veneto – ha aggiunto – è rimasto zona gialla e questo è stato considerato come una specie di premio, una medaglia, un lustrino con cui dimostrare che si era bravi. Sono state applicate misure di sorveglianza basate sui tamponi rapidi, che di fatto non sono adatti a questo scopo, e hanno permesso che la maggior parte delle Rsa del Veneto si infettassero. Per proteggere comunità come anziani e ospedali non si possono utilizzare test rapidi, che hanno una sensibilità del 30%, ogni dieci positivi ne mancano tre. Una volta che una persona infetta entra dentro fa una strage».

Per Crisanti, poi, i 21 parametri «dovrebbero essere cambiati, ci sono segni che questo accadrà. Verrà dato molto più peso al numero dei casi giornalieri e al valore dell’Rt».

«I ventuno parametri – ha spiegato – dobbiamo immaginarli come una specie di catena che intrappola il virus: la forza di questa catena è determinata dalla forza dell’anello più debole. Se i posti in terapia intensiva e in ospedale hanno un peso importante, creano un effetto paradosso. Più posti in ospedale permettono al virus di circolare».

Infine, se ci sarà una terza ondata «lo sapremo tra una settimana o due. In questo momento i dati che abbiamo sono tutti falsati dal numero di tamponi fatti, che in queste settimane hanno avuto un andamento erratico a causa delle festività. Per capire quello che è successo durante le vacanze dovremo aspettare sette o otto giorni».

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