Covid-19: cocktail di anticorpi al posto del vaccino?

Sono diverse le start up che, nel mondo, stanno lavorando a trattamenti basati su anticorpi monoclonali capaci di proteggere dal Coronavirus e di curare i pazienti già colpiti. Si tratta di un approccio innovativo che presenta diversi vantaggi. Numerose sono anche le sfide. Può essere considerato un’alternativa al vaccino? Scopriamo la risposta nelle prossime righe.

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Coronavirus: vaccino o anticorpi?

Sono un centinaio gli studi in corso attualmente nel mondo e orientati alla realizzazione di un vaccino contro il Coronavirus. Secondo alcuni esperti, la soluzione contro la pandemia potrebbe arrivare da altri percorsi scientifici.

Un esempio è quello della start up Sorrento Therapeutics che, a seguito di un lavoro portato avanti in collaborazione con gli esperti del Mount Sinai Health System di New York, ha annunciato di aver realizzato un cocktail di anticorpi utile per la prevenzione e il trattamento del Coronavirus.

Il farmaco in questione, che è stato chiamato Covi-Shield, sarebbe in grado di fornire circa due mesi di protezione contro l’infezione. Secondo gli esperti che hanno lavorato alla sua realizzazione, può essere somministrato a persone particolarmente esposte al rischio di contagio, come per esempio il personale medico e quello infermieristico, così come a soggetti fragili (p.e. gli anziani).

Un test di fase 1 potrebbe iniziare già nel terzo trimestre del 2020. L’azienda produttrice ha assicurato che, in caso di approvazione da parte delle autorità sanitarie, ora della fine dell’anno ne verrebbero assicurate milioni di dosi negli USA e in Europa.

Rispetto al vaccino, il cui sviluppo è molto complesso e profondamente legato alla risposta immunitaria, gli anticorpi hanno il vantaggio di agire immediatamente. Nel caso specifico degli anticorpi monoclonali, ricordiamo che non sono certo una novità. Rappresentano infatti oltre la metà del mercato dei biofarmaci e vengono utilizzati per trattare anche altre patologie, come per esempio il cancro e il diabete.

Nel caso specifico del cocktail di Sorrento Therapeutics, abbiamo a che fare con anticorpi policlonali. Si tratta di tre tipologie diverse di anticorpi, scelti in modo da garantire l’efficacia del trattamento anche in caso di mutazione del virus.

Cosa dire per quanto riguarda la loro produzione? Che dal momento che il numero di donatori – pazienti guariti da Covid-19 – è ridotto, diverse start up, come per esempio la Emergent BioSolutions, hanno pensato di passare attraverso gli anticorpi degli animali modificati geneticamente per renderli il più possibile simili a quelli umani.

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