Costantino Vitagliano, il dramma: “Quella macchia sull’aorta ombelicale”

Costantino Vitagliano, attore modello, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, ha parlato della malattia che lo ha colpito.

Costantino Vitagliano
Costantino Vitagliano

“È stato un periodaccio – ha raccontato il 49enne – mi è cambiata la vita dalla sera alla mattina. Mi sono rotto un dito giocando con mia figlia e una sera sono andato al pronto soccorso a fare un controllo e ho detto al medico che avevo dolori allo sterno“.

Poi, la diagnosi: “È uscita una macchia sulla aorta ombelicale. Così mi hanno ricoverato e fatto una tac e mi hanno fatto capire che era pericoloso girare in quelle condizioni. Ero ricoverato in chirurgia tumorale. Sono andato in ansia mentalmente perché i medici non sapevano che fare. Ho fatto 29 giorni senza risposta, andavo avanti con la morfina. Ho perso 12 chili nel giro di 12 giorni. Pensavo a mia mamma che è morta per tumore e credevo che sarei morto”.

E ancora: “La mattina prima ero ad allenarmi e il giorno dopo era immobile in un letto. Non è un tumore, ma per 30 giorni l’ho pensato. Sono stato ricoverato 40 giorni. Devo stare completamente a riposo, sono un autoimmune, ho questa massa che mi fa diventare un’aorta non so di quanti millimetri ma sono a rischio sempre”.

“Sto sotto pasticche dalle 8 del mattino – ha spiegato l’ex modello milanese – ora ho iniziato a fare una terapia ma si va avanti a tentativi. La mia malattia autoimmune è una cosa rara. Sono arrivato al punto che volevo staccarmi tutto e andare via. Non ho la sicurezza di prima”.

Costantino Vitagliano ha anche confessato di avere “paura anche a stare in questo studio, non sto bene. Ringrazio i fan ma ora vivo chiuso in casa, ma anche la sola domanda ‘Come stai’ mi agita. Ho tante agitazioni che non dovrei avere perché come mi hanno spiegato devo evitare di far alzare la pressione, devo fare esami settimanali. Oggi non c’è una cura ma solo tentativi, l’unico antinfiammatorio che abbiamo è il cortisone“.

Infine, Costantino si è detto preoccupato per la figlia Ayla che ha 8 anni e che sta provando a proteggere: “Cerco di non farmi vedere che sto così, cerco di tutelarla cercando di essere ciò che ero”.

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