Coronavirus, premio Nobel: “Manipolato a Wuhan con il DNA dell’HIV”

«Il coronavirus è uscito da un laboratorio cinese con il Dna dell’HIV».

Lo ipotizza Luc Montagnier, insignito del premio Nobel nel 2008 assieme alla ricercatrice Francoise Barré-Sinoussi per le sue scoperte sull’Aids.

Come ricordato dall’Ansa, però, da allora l’esperto è stato spesso accusato di scivoloni, in particolari da quando, nel 2009, ha portato avanti teorie sull’origine dell’HIV e la sua catena di trasmissione che hanno generato molte perplessità. Inoltre, nel 2017, 100 accademici hanno denunciato le sue posizioni anti-vaccino e chiesto all’Ordine dei Medici di sanzionarlo.

Tuttavia, intervistato da Pourquoi Docteur?, Montagnier dice che non crede che il Covid-19 provenga da una contaminazione nel mercato degli animali selvatici di Whuan. «È una bella leggenda, non è possibile. Il virus esce da un laboratorio di Whuan».

E ancora: «Il laboratorio della città di Whuan si è specializzato su questi coronavirus dall’inizio degli anni 2000. Hanno una expertise nel settore».

Il professore sostiene di avere analizzato la sequenza con il suo collega matematico, Jean-Claude Perrez: «Non siamo stati i primi, visto che un gruppo di ricercatori indiani ha cercato di pubblicare uno studio secondo cui il genoma completo di queto coronavirus ha delle sequenze di un altro virus, che è l’l’HIV, il virus dell’Aids», anche se lo studio in questione è stato successivamente ritirato.

Per il virologo, quindi, la sequenza di HIV sarebbe stata inserita nel genoma del coronavirus per provare a lavorare a un vaccino contro l’HIV: «Un lavoro da apprendisti stregoni».

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