Coronavirus: perché è necessario indossare le mascherine sull’aereo?

In attesa della ripresa a pieno regime del traffico aereo, tra le domande che si rincorrono rientra l’interrogativo legato all’utilizzo delle mascherine durante la fase di volo. Come mai sono necessarie? Scopriamo assieme la risposta nelle prossime righe.

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Mascherine in aereo: perché bisogna indossarle?

Paralizzato per quasi tre mesi, il trasporto aereo si sta preparando alla ripresa. Per garantire livelli ottimali di sicurezza sia per i passeggeri sia per il personale di bordo, la scorsa settimana è stato pubblicato da parte degli esperti dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile e dall’Associazione Internazionale dei Trasporti aerei un prontuario caratterizzato dalla presenza di raccomandazioni molto precise. firma

Tra queste, rientra il fatto di indossare la mascherina nel corso della cosiddetta fase di crociera, ossia il tempo che si passa in volo. Per aiutare a comprendere i motivi dietro alla necessità di indossare il dispositivo di protezione individuale, la società Ansys, realtà che si occupa di simulazioni ingegneristiche e di 3D Design Software, ha effettuato una simulazione con il fine di mostrare in che modo il virus si può diffondere nell’ambiente della cabina dell’aereo.

Basata su modelli fisici molto complessi che chiamano in causa i flussi d’aria creati dal sistema di ventilazione dell’aereo, la simulazione sopra ricordata si è concentrata sul processo che consente alle particelle disperse nell’aria di propagarsi tra i passeggeri.

Gli esperti di Ansys hanno mostrato come funzionano le cose quando i passeggeri indossano la mascherina e nei casi in cui, invece, non la portano. Thierry Marchal, Global Industry Directory dell’azienda, ha posto l’accento sul fatto che i risultati ottenuti erano in linea con le aspettative, specificando che, se indossata bene, la mascherina è in grado, a prescindere dalla tipologia, di non far passare la maggior parte delle goccioline respiratorie.

A sorprendere gli esperti è stata però l’efficienza del flusso d’aria, che si è rivelato capace di trasportare goccioline respiratorie di grandi dimensioni emesse da un passeggero seduto nella prima fila.

L’esperto, intervistato dalla testata francese Futura Santé, ha specificato anche che, in virtù dell’assorbimento delle goccioline da parte delle porte di scarico, è consigliabile collocare i passegeri con sintomi anche minimi nei posti che danno sul corridoio. I bambini, invece, in virtù della minor carica virale potenziale dei loro droplet, possono anche sedersi nei posti finestrino.

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