Coronavirus: i ruoli cruciali del pipistrello e del pangolino

Dall’inizio della pandemia di Coronavirus, una domanda su tutte è al centro dell’attenzione della comunità scientifica e di chi, in generale, ha visto cambiare la propria vita per via dell’emergenza sanitaria.

Questo interrogativo riguarda la provenienza del SARS-CoV-2. Sul fatto che il virus abbia origine animale non ci sono dubbi. Al centro delle indagini genetiche effettuate in questi mesi, ci sono due animali in particolare, ossia il pipistrello e il pangolino. Se invece di scegliere il ruolo centrale di uno dei due, si venisse a scoprire che entrambi hanno avuto n ruolo?

A mettere in campo questa ipotesi ci ha pensato un recente studio scientifico, i cui dettagli sono stati pubblicati sulle pagine di Science Advances. Gli esperti che l’hanno condotto – equipe attive presso diverse realtà scientifiche degli USA, tra le quali è possibile citare la Duke University Medical Center – hanno messo a confronto, consultando diverse banche dati, il genoma dei coronavirus del pipistrello e del pangolino. Cosa hanno portato alla luce i risultati? Il fatto che il SARS-CoV-2 potrebbe essere il ‘mosaico’ di diversi coronavirus di entrambe le specie animali sopra citate.

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Cosa sapere sulla ricombinazione genetica

Per capire bene il percorso messo in atto dagli esperti che hanno condotto questo studio, è cruciale parlare di ricombinazione genetica. Di cosa si tratta di preciso? Di un meccanismo biologico che vede due filamenti di DNA combinare le loro informazioni. Dalla loro unione, nasce un ‘filamento figlio’ che ha le caratteristiche genetiche di entrambi.

Per comprendere questo fenomeno, si può fare l’esempio dell’essere umano e di chi ha lo stesso colore degli occhi della madre e i capelli affini a quelli del padre. Anche nei virus si verifica il fenomeno della ricombinazione genetica, anche se il loro materiale genetico non ha nulla a che fare con il DNA.

Pipistrello, pangolino e SARS-CoV-2

Queste ricombinazioni non facilitano certo il lavoro di chi sta analizzando le caratteristiche del Coronavirus. Per vederci più chiaro, i ricercatori hanno analizzato 43 genomi di Coronavirus di esseri umani, pipistrelli e pangolini.

I risultati hanno confermato un dato conosciuto da tempo: il coronavirus del pipistrello RaTG13 ha caratteristiche molto simili a quelle del SARS-CoV-2. Ingrandendo di più la la sequenza, si possono notare delle comunanze con il coronavirus isolato da un pangolino del Guandong. A questo punto, resta da capire come i genomi virali di queste due specie così diverse siano riusciti a mescolarsi tra loro per dare origine al SARS-CoV-2.

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