Coronavirus, come combatte il nostro corpo contro l’infezione?

Il nostro organismo si trova ogni giorno a dover combattere invasori indesiderati. A seconda di ciò che lo attacca, il nostro sistema immunitario si adatta. Qual è la strategia che utilizza per combattere le infezioni da Coronavirus? Nelle prossime righe, cercheremo di rispondere a questa importantissima domanda.

La risposta del nostro corpo al Coronavirus

Mentre a Seattle è stato somminsitrato a dei volontari un prototipo di vaccino contro il Coronavirus nel corso della fase 1 di uno studio clinico, sappiamo ancora molto poco sulla risposta immunitaria del nostro corpo all’attacco del virus.

Un gruppo di ricercatori australiani ha cercato di studiarne i parametri prendendo in considerazione la situazione clinica di un gruppo di pazienti affetti da una forma lieve di Covid-19. I dettagli del loro lavoro sono stati pubblicati sulle pagine della rivista Nature lo scorso 16 marzo.

Per quanto riguarda i profili dei pazienti analizzati, ricordiamo che gli studiosi si sono concentrati in particolare su una donna di 47 anni originaria della provincia dell’Hubei che si era presentata in Pronto Soccorso a Melbourne.

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I suoi sintomi erano iniziati 4 giorni prima con letargia, mal di gola, tosse secca, dolore pleurico e febbre. La paziente aveva viaggiato 11 giorni prima dalla Cina all’Australia. Come riferito dai sanitari che l’hanno curata, la donna non aveva avuto contatti con il mercato ittico di Wuhan, considerato il luogo di partenza dell’epidemia, né con soggetti affetti da Covid-19. I medici hanno fatto presente che si trattava di una persona in buona salute, non fumatrice e non trattata con farmaci. A seguito dell’esame clinico, è stata rilevata una temperatura di circa 38,5°C e una frequenza cardiaca di 120 battiti al minuto.

Al settimo giorno di ricovero è iniziato il monitoraggio della risposta immunitaria della paziente. Gli scienziati si sono inizialmente concentrati sul tipo di cellula immunitaria che si attiva a seguito della presenza del Coronavirus. In questa fase hanno lavorato utilizzando la tecnica della citometria a flusso su campioni di sangue.

L’ottavo giorno hanno osservato un aumento anomalo delle plasmacellule, linfociti maturi B in grado di produrre anticorpi. Entrando nel dettaglio di questo aspetto, ricordiamo che gli esperti hanno individuato la presenza di due tipologie di anticorpi, IgG e Ig M. Nel corso della risposta immunitaria al virus è stata analizzata anche l’attivazione di una seconda popolazione cellulare, ossia i linfociti follicolari di supporto.

In tutti i casi, si parla di una risposta immunitaria adattiva, che si distingue dalla risposta immunitaria innata. Nel contesto di un’infezione da Sars-CoV-2, le cellule dell’immunità innata, come per esempio i monociti, non sono praticamente coinvolte.

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