Come proteggersi dagli infortuni sul lavoro

Gli infortuni sul lavoro in Italia sono una vera e propria piaga. Nell’ultima relazione annuale dell’Inail si spiega che nel 2022 nel nostro Paese sono stati denunciati ben 703.432 infortuni sul lavoro, circa 139mila in più rispetto ai 564mila segnalati nel 2021, con un aumento del 24,6% su base annua. La crescita del fenomeno stando ai numeri Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro sarebbe dovuta sia ai contagi professionali da Covid-19, aumentati dai 49mila del 2021 ai 120mila dell’anno successivo, sia agli infortuni cosiddetti “tradizionali”. E tra i vari dati emerge anche l’elevato numero di denunce di infortunio con esito mortale: 1.208 nel 2022 con un decremento del 15,2% rispetto alle 1.425 dell’anno precedente, un calo dovuto totalmente alle morti causate dal contagio da Covid-19 (nel 2021 oltre 230 casi, poi 8 nei seguenti 12 mesi).

Queste statistiche sono ovviamente il segnale di una diffusa problematica nella valutazione dei rischi sui luoghi di lavoro e anche fonte di preoccupazione per i lavoratori impegnati in attività più esposte a pericoli. Non è certamente un caso che si siano diffuse specifiche polizze assicurative pensate per aiutare ad affrontare le difficoltà legate a traumi o lesioni subite nello svolgimento del proprio lavoro. Un’assicurazione personale prevede ad esempio il calcolo del premio in base al livello di rischio dell’attività che si svolge. Ma è importante, naturalmente, prima di tutto, fare di tutto per proteggersi al meglio. Il tema riguarda sia imprenditori e manager che dipendenti.

Investire in formazione e informazione

Il primo step da compiere in azienda è migliorare il sistema di educazione e informazione sui rischi legati agli infortuni sul lavoro, soprattutto in settori in cui si svolgono molte mansioni manuali. I datori devono assicurarsi che tutti i collaboratori ricevano una formazione adeguata sull’uso sicuro delle attrezzature e siano informati sui potenziali rischi nel loro ambiente di lavoro.

Affrontare la valutazione dei rischi

Imprenditori e manager, alla pari degli autonomi, devono riconoscere e identificare bene i pericoli presenti sul luogo di lavoro. Questo può includere macchinari, sostanze chimiche, procedure di lavoro e anche fattori ergonomici.

Adottare misure di prevenzione ed equipaggiamento adeguato

Il passaggio successivo riguarda l’implementazione di misure di prevenzione e protezione basate sulla valutazione dei rischi. Questo può includere la modifica di processi, l’uso di attrezzature più sicure o la messa in atto di nuovi protocolli di sicurezza. Bisogna fornire un equipaggiamento individuale adeguato, come caschi, guanti, occhiali di protezione e protezioni per l’udito, e assicurarsi che venga utilizzato in maniera corretta.

Curare manutenzione e controlli

Il rischio di infortuni può nascondersi dietro ogni macchinario o attrezzo utilizzato. Per questo bisogna curare la manutenzione e i controlli sul luogo di lavoro. Attrezzature e macchine possono godere di buone condizioni di funzionamento solo attraverso controlli e manutenzioni regolari.

Adeguare l’organizzazione e promuovere una cultura della sicurezza

Tanto si gioca sul fronte dell’organizzazione del lavoro e nella promozione della cultura della sicurezza, due aspetti “immateriali” che impattano sul rischio di infortunio. I manager talvolta possono progettare compiti lavorativi in modo da ridurre l’esposizione a pericoli. Ad esempio la rotazione dei compiti può contribuire a limitare l’esposizione a compiti ripetitivi o stressanti. Incentivare la diffusione di una cultura della sicurezza significa incoraggiare i lavoratori a segnalare condizioni insicure e a partecipare attivamente alla promozione della sicurezza sul posto di lavoro. Può essere determinante avere procedure chiare per tutelarsi dai rischi e avere molte persone formate per gestire situazioni di emergenza e infortuni.

Aggiornarsi su norme e tecnologie

Infine, il monitoraggio. Le aziende devono monitorare regolarmente le pratiche di sicurezza e rivederle, non solo per aggiornarle in virtù di nuove normative o tecnologie, ma per assicurarsi che siano efficaci.

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