7 campanelli d’allarme che il tuo collo potrebbe lanciarti
Un collo spesso potrebbe essere più di una caratteristica fisica: secondo ricerche consolidate, è spesso associato a disturbi cardiovascolari, diabete e apnea notturna.
In un’epoca in cui la prevenzione è la vera alleata della salute, anche una parte del corpo apparentemente secondaria come il collo può rivelare segnali importanti. A confermarlo sono numerosi studi scientifici, tra cui uno dei più noti e longevi: il Framingham Heart Study, avviato negli Stati Uniti nel 1948 per indagare le cause delle malattie cardiache.

Nel 2022, i ricercatori hanno rivisitato i dati del 2010 di questa storica ricerca, con un obiettivo preciso: esplorare il legame tra la circonferenza del collo e la fibrillazione atriale, un disturbo del ritmo cardiaco che può aumentare significativamente il rischio di ictus e insufficienza cardiaca.
Ma non è tutto. Un collo largo può anche essere un indicatore di apnea ostruttiva del sonno, una condizione in cui la respirazione si interrompe ripetutamente durante la notte, a causa del rilassamento dei muscoli della gola. Questo disturbo, oltre a compromettere la qualità del sonno, è direttamente associato a malattie cardiovascolari, obesità e ictus.
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Collo largo: quale soglia non superare?
Il dottor Mike Dilkes, otorinolaringoiatra presso il centro HealthHub di Londra, chiarisce che “in generale, se il collo di un uomo supera i 43 centimetri di circonferenza (17 pollici), potrebbe trattarsi di un segnale d’allarme per diverse condizioni mediche”.
Per le donne, la soglia è circa 40 centimetri (16 pollici). Un collo largo, infatti, può riflettere un accumulo di grasso nella parte superiore del corpo, rappresentando un indicatore indiretto di grasso viscerale.
Il grasso viscerale è quello che si deposita in profondità, intorno agli organi vitali come fegato, pancreas e intestino, ed è noto per essere particolarmente pericoloso. Può contribuire allo sviluppo di diabete di tipo 2, malattie cardiache, ipertensione e perfino alcune forme di tumore.
Ma attenzione: collo largo non sempre vuol dire malattia
Non bisogna però trarre conclusioni affrettate. Un collo largo non è sempre sinonimo di patologia. Molti atleti, come ad esempio i rugbisti, presentano una circonferenza del collo superiore alla media a causa dell’elevata massa muscolare, non del grasso.
In questi soggetti, gli indicatori cardiovascolari e respiratori sono spesso migliori rispetto a chi ha lo stesso tipo di collo ma conduce una vita sedentaria. Quindi, il contesto è fondamentale.
Sette segnali del collo da non ignorare
Il dottor Dilkes ha identificato sette segnali legati al collo che potrebbero essere sintomi di problemi di salute più profondi:
1. Collo flaccido o rilassamento dei tessuti
Un collo cadente o con pelle lassa potrebbe indicare il rischio di apnea notturna. L’accumulo di grasso intorno al collo può comprimere le vie aeree, soprattutto quando si è sdraiati.
“Il tono muscolare si perde e il peso del grasso preme sulle vie respiratorie. Anche se il tessuto non è pesante, in quantità può comunque ostruire la respirazione”, spiega il dottor Dilkes.
2. Nodulo nella parte anteriore o laterale del collo
Potrebbe trattarsi di un gozzo, cioè un ingrossamento della tiroide. Spesso è associato a ipertiroidismo, che accelera il metabolismo e può causare dimagrimento, ansia e stanchezza.
“Se notate un rigonfiamento nel collo, è consigliabile fare un esame del sangue per verificare la funzione tiroidea”, raccomanda lo specialista.
3. Dolore persistente al collo
Può essere causato da tensioni muscolari o artrosi, ma se il dolore è continuo potrebbe indicare problemi più seri: infezioni, problemi spinali o persino tumori.
4. Gonfiore e difficoltà a deglutire
Potrebbe derivare da una carenza di iodio, un tempo nota come “collo del Derbyshire”. Sebbene oggi sia rara, la carenza di iodio è ancora presente a causa di diete squilibrate, soprattutto in donne e ragazze.
5. Linfonodi ingrossati o noduli sui lati del collo
Solitamente indicano un’infezione, come un mal di gola o tonsillite, ma potrebbero anche essere segnali di condizioni più gravi come la sepsi o tumore della lingua.
“Ghiandole gonfie possono indicare infezioni nella bocca o nella gola, ma anche patologie più serie”, sottolinea il dottor Dilkes.
6. Vena del collo gonfia o visibile
Potrebbe essere segno di problemi cardiaci o circolatori, come l’insufficienza del cuore destro o l’ipertensione polmonare. I medici spesso usano la vena giugulare come parametro visivo per valutare la pressione venosa centrale.
7. Nodulo pulsante (massa pulsatile)
Questo segnale è raro, ma serio: potrebbe trattarsi di aneurisma dell’arteria carotide o di tumore del corpo carotideo. Richiede un’attenta valutazione medica e talvolta un intervento chirurgico.
Altre possibili cause sono traumi, arteria tiroidea ingrossata o malformazioni artero-venose (AVM), che se trascurate possono essere fatali.
Lo sapevi che… ?
- La circonferenza del collo è uno degli indicatori semplici ma sottovalutati di rischio metabolico.
- Nei bambini e adolescenti, un collo largo può essere un predittore precoce di obesità.
- Alcuni smartwatch di ultima generazione iniziano a includere sensori di rilevamento del respiro notturno, utili per individuare precocemente disturbi come l’apnea.
FAQ – Domande frequenti
Un collo largo significa sempre che si è in sovrappeso?
No. Potrebbe indicare una maggiore massa muscolare, soprattutto in soggetti atletici.
È possibile ridurre la circonferenza del collo?
Sì, attraverso una combinazione di attività fisica mirata, perdita di peso generale e miglioramento della postura.
Il grasso viscerale è più pericoloso di quello sottocutaneo?
Sì. Il grasso viscerale è metabolicamente attivo e strettamente collegato a malattie croniche.
Devo preoccuparmi se ho un nodulo al collo?
Non sempre. Ma è fondamentale farlo controllare da un medico, soprattutto se persiste o cresce.
Quanto è comune l’apnea del sonno?
Secondo dati recenti, fino al 20% degli adulti ne soffre, spesso senza saperlo.
Curiosità
In Giappone, i check-up sanitari aziendali includono da anni la misurazione della circonferenza del collo per monitorare il rischio cardiometabolico tra i dipendenti. Un piccolo gesto che può fare una grande differenza.





