Cistite: quando preoccuparsi?

La cistite è un’infiammazione a carico della mucosa vescicale. Può essere sia acuta, sia cronica. Nel momento in cui la si chiama in causa, è naturale chiedersi quando, davanti alla sintomatologia che si palesa – e può procurare notevoli fastidi – è il caso di preoccuparsi. Scopriamo assieme la risposta nelle prossime righe di questo articolo.

Dal momento che i nostri non sono consigli medici, ti invitiamo a contattare il tuo specialista di fiducia in caso di dubbi sulle tue condizioni di salute o su quelle di una persona a te cara.

Cistite: i sintomi

Per rispondere alla domanda “Quando preoccuparsi in caso di cistite?“, è il caso di iniziare facendo il punto della situazione sui sintomi dell’infiammazione. Tra i principali rientra l’aumento degli episodi di minzione nel corso delle 24 ore. A questa manifestazione è associata la riduzione progressiva della quantità di urina espulsa.

Quando si parla dei sintomi della cistite, è necessario citare anche la difficoltà nell’espellere l’urina. Ciò vuol dire che la persona colpita dall’infiammazione è costretta a fare uno sforzo muscolare spesso molto difficile da gestire.

Bruciore nel corso della minzione, urine torbide e maleodoranti, spasmi alla vescica: ecco altri sintomi che possono palesarsi nel momento in cui una persona ha la cistite.

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rimedi per curare la cistite

Differenza tra cistite acuta e cistite cronica

Come accennato nelle righe precedenti, la cistite può presentarsi in forma sia acuta, sia cronica. Nel primo caso, è fondamentale porre attenzione a sintomi che possono manifestarsi anche in maniera molto brusca. Le persone che soffrono di cistite acuta affermano frequentemente di avere iniziato ad avvertire la sintomatologia grazie a un senso di pesantezza in corrispondenza della parte bassa del ventre.

Da non dimenticare, come già accennato, è la presenza di urine torbide (il cambiamento cromatico è dovuto alla presenza di globuli rossi).

Per quanto riguarda la cistite cronica, ricordiamo il suo essere un’evoluzione di quella acuta nel momento in cui quest’ultima non viene trattata in maniera tempestiva. Si tratta, per ovvi motivi, di una conseguenza non auspicabile.

Cistite: quando chiamare il medico

Nel momento in cui si soffre di cistite e dopo 2/3 giorni di utilizzo di rimedi naturali la situazione non cambia, è il caso di contattare il medico di fiducia per farsi prescrivere un’eventuale cura farmacologica (come accennato nelle righe precedenti, è il caso di procedere velocemente onde evitare che la cistite acuta evolva in una forma cronica).

Cruciale è contattare il medico anche nei casi in cui compare del sangue nelle urine. Chi soffre di cistite dovrebbe preoccuparsi pure nei casi in cui, a livello generale, ci sono problemi di natura immunitaria o diagnosi di malattie come il diabete.

Lo stesso si può dire nei casi in cui la cistite si presenta in soggetti di età superiore ai 65 anni o quando, nonostante l’applicazione della terapia antibiotica, i sintomi non accennano a migliorare. Concludiamo rammentando l’importanza di contattare il medico anche a seguito di recidive successive alle terapie antibiotiche.

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