Ci vorrà una terza dose contro la variante delta del coronavirus?

La variante Delta è ora predominante in Europa. Uno studio pubblicato la scorsa settimana ha confermato che i vaccini di Pfizer e AstraZeneca sono rimasti molto efficaci contro la variante Delta dopo la seconda dose.

Moderna ha affermato che il suo vaccino, mRNA1273, induce livelli alti di anticorpi neutralizzanti contro le varianti, inclusa la Delta. Johnson & Johnson ha rilasciato una dichiarazione simile per il suo vaccino monodose.

Questi comunicati e gli studi a cui sono collegati sono rassicuranti ma i dati del sistema sanitario pubblico in Israele sono più sfumati. Il ministero della salute del Paese ha affermato che l’efficacia del vaccino Pfizer è scesa al 64% nella prevenzione delle forme sintomatiche e della trasmissione con l’avvento della variante Delta ma che resta ancora efficace al 93% nella prevenzione delle forme gravi e dei ricoveri.

Se la variante Delta riuscisse a passare attraverso le maglie immunologiche, dovremmo ‘potenziare’ la nostra immunità con una dose aggiuntiva di vaccino per fermarne la diffusione?

Una terza per quelli vaccinati con Pfizer e Moderna o una seconda per le persone che hanno ricevuto una singola dose dopo aver contratto il Covid-19 o per quelli vaccinati con Johnson & Johnson.

Il Center of Disease Control (CDC), agenzia federale di sanità pubblica negli Stati Uniti, ritiene che gli americani completamente vaccinati non abbiano bisogno di una dose di “richiamo” in questo momento.

In Francia, l’Haute Autorité de Santé condivide la stessa opinione per la popolazione generale. Si è espressa, invece, a favore dell’iniezione di una terza dose per le persone molto anziane o a rischio che sono state vaccinate da gennaio a febbraio 2021. Questa opinione potrebbe cambiare alla luce dei progressi scientifici sulla argomento.

La terza dose per i vaccinati non è quindi all’ordine del giorno; tuttavia, i colossi dell’industria farmaceutica hanno già avviato studi per determinare gli effetti di una dose aggiuntiva della loro formula di base o di una appositamente creata contro le varianti nel caso di Moderna, sei mesi o più dopo un ciclo di vaccinazione completo. Si attendono ancora le conclusioni di questa ricerca.

Per il momento, gli studi scientifici sui benefici di una terza dose di vaccino sono scarsi. La sua iniezione dovrebbe rafforzare l’immunità ma resta da vedere in quali proporzioni e se ciò sia sufficiente a limitare la diffusione della variante Delta.

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