Bruciore di stomaco o ernia iatale? Cosa sapere

Quel bruciore al petto non è solo acidità: potresti avere una ernia iatale.

Ernia iatale
Ernia iatale

Il fastidioso bruciore che sale dal petto è spesso scambiato per semplice acidità. Ma potrebbe nascondere qualcosa di più serio: l’ernia iatale. Un disturbo frequente ma poco conosciuto, che merita attenzione.

Non è solo un disagio: è il corpo che ti sta chiedendo aiuto.

Quando avvertiamo acidità persistente, tendiamo a minimizzare. Ma in molti casi il problema reale è un altro. L’ernia iatale è più diffusa di quanto si pensi e, se trascurata, può influire pesantemente sulla qualità della vita.

Comprenderla è il primo passo per agire. Ecco tutto quello che dovresti sapere.

Cos’è l’ernia iatale?

Immagina il tuo addome e il torace come due stanze separate da una parete muscolare: il diaframma. Questo muscolo ha un piccolo passaggio chiamato iato, attraverso cui l’esofago raggiunge lo stomaco.

L’ernia iatale si verifica quando una porzione dello stomaco scivola attraverso l’iato e si sposta verso il torace. In pratica, lo stomaco si “arrampica” dove non dovrebbe essere.

Esistono diversi tipi di ernia iatale:

  • Ernia da scivolamento: è la più comune (85% dei casi). Qui la giunzione tra esofago e stomaco si sposta verso l’alto.
  • Ernia paraesofagea: una parte dello stomaco entra nel torace accanto all’esofago.
  • Ernia mista: unisce le caratteristiche di entrambe le precedenti.
  • Ernia tipo IV: molto rara, coinvolge anche altri organi addominali, come il colon o la milza, che si spostano nel torace.

I sintomi dell’ernia iatale

Una caratteristica insidiosa di questo disturbo è la quiete apparente. Le ernie più piccole spesso non provocano sintomi e vengono scoperte per caso, durante altri esami.

Ma quando l’ernia è più grande, i segnali diventano evidenti. E a volte anche invalidanti.

I sintomi più comuni includono:

  • Bruciore persistente al petto (pirosi gastrica), non facilmente alleviabile.
  • Rigurgito: il cibo o i liquidi sembrano tornare su.
  • Difficoltà a deglutire (disfagia): si ha la sensazione che il cibo resti bloccato.
  • Dolore toracico o addominale, spesso confuso con disturbi cardiaci.
  • Tosse cronica, raucedine, nausea o voce alterata.

Questi disturbi possono peggiorare con movimenti bruschi, sforzi fisici o in gravidanza, quando la pressione addominale aumenta naturalmente.

Ernia iatale, cause, sintomi e trattamento.

Quali sono le cause dell’ernia iatale?

L’ernia iatale non ha una sola causa, ma diversi fattori possono aumentare il rischio.

Tra i più frequenti:

  • Invecchiamento: con il tempo, i tessuti muscolari perdono tono e si rilassano.
  • Sovrappeso e obesità: il peso in eccesso può aumentare la pressione intra-addominale.
  • Sforzi eccessivi, come sollevare carichi pesanti.
  • Fumo: secondo il Manuale Merck, il tabacco contribuisce alla debolezza dei muscoli.
  • Fattori congeniti: in alcune persone l’apertura del diaframma è più ampia dalla nascita.

Quando bisogna andare dal medico?

Se soffri solo di acidità occasionale, potresti cavartela con qualche accorgimento nello stile di vita. Ma se i disturbi sono persistenti o intensi, è il momento di rivolgersi a uno specialista.

Ecco i segnali che richiedono una visita medica:

  • Reflusso gastroesofageo ricorrente.
  • Dolori forti e improvvisi al petto o alla pancia.
  • Difficoltà nel deglutire cibo solido o liquido.
  • Presenza di sangue nel vomito.
  • Feci nere o molto scure.
  • Dimagrimento inspiegabile.
  • Stanchezza cronica, anche dopo il riposo.

Un medico gastroenterologo potrà effettuare esami specifici, come la gastroscopia o una radiografia con contrasto, per confermare la diagnosi.

Come si può gestire o prevenire l’ernia iatale?

La gestione dipende dalla gravità. Nei casi lievi, bastano piccoli cambiamenti nello stile di vita:

  • Mangiare lentamente, in piccole porzioni.
  • Evitare cibi irritanti: fritti, alcol, caffè, menta, cioccolato, cibi piccanti.
  • Non sdraiarsi subito dopo i pasti.
  • Sollevare la testiera del letto.
  • Perdere peso, se necessario.
  • Smettere di fumare.

Nei casi più seri, si può ricorrere a farmaci antiacido, oppure a un intervento chirurgico, soprattutto quando l’ernia è molto ampia o provoca complicazioni.

Non sottovalutare i segnali del tuo corpo

L’ernia iatale può sembrare un problema minore, ma se trascurata può peggiorare e influire negativamente su digestione, respirazione e benessere generale.

Conoscere i sintomi e agire in tempo fa la differenza. Rivolgiti a un medico se hai dubbi, soprattutto se i sintomi sono frequenti o intensi.

Un prodotto utile

Per alleviare i sintomi lievi dell’ernia iatale, può essere utile dormire con il busto leggermente sollevato. Un ottimo alleato è il cuscino ortopedico inclinato per il letto, progettato per contrastare il reflusso notturno.

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Domande frequenti (FAQ)

L’ernia iatale si può curare senza chirurgia?
Sì, nei casi lievi basta modificare lo stile di vita e assumere farmaci. Solo i casi gravi richiedono l’intervento.

Si può prevenire l’ernia iatale?
Non sempre, ma mantenere un peso sano, evitare sforzi e non fumare riduce il rischio.

L’ernia iatale è pericolosa?
Non sempre. Ma se non trattata, può causare complicanze come ulcere, anemia o strangolamento dello stomaco.

Il reflusso è sempre un sintomo di ernia iatale?
No, il reflusso può avere molte cause. Ma se è frequente, conviene approfondire.

È normale avere dolore al petto con l’ernia iatale?
Sì, ma è importante escludere problemi cardiaci con il medico.

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