Brad Pitt soffre di un disturbo neurologico, di quale si tratta?

Il famoso divo Brad Pitt soffre di prosopagnosia, una condizione neurologica che non gli permette di comporre e ricordare le immagini visive dei visi, comprese quelle dei suoi familiari.

Prosopagnosia, cos’è? Come si cura?

Brad Pitt, l’attore e produttore cinematografico statunitense, soffre di un disturbo percettivo che può essere acquisito o congenito, del sistema nervoso centrale, chiamato prosopagnosia. Una malattia rara che non mette in pericolo la vita ma crea disagio considerevole e a confessarlo è lo stesso attore in queste parole:

«La gente pensa che io sia vanitoso. Non è così, soffro di prosopagnosia», ha detto Pitt, al quale però non è stata fatta nessuna diagnosi medica. Per facilitare i ricordi e «rompere il ghiaccio», è solito, sostiene l’attore, chiedere al proprio interlocutore dove si sono incontrati prima. Il che generalmente irrita non poco chi ha di fronte. «Ma la mia non è presunzione — precisa il divo —. Purtroppo non riesco proprio a ricordare i volti delle persone, anche di quelle che mi sono più care. Posso riconoscere le diverse parti del viso, ma non identificare a quale persona appartengono. Non è purtroppo sempre facile, soprattutto per il tipo di lavoro che svolgo. È un grande handicap e tutto ciò mi sta allontanando da molte persone, anche nell’ambito lavorativo».

Nelle sue parole si evidenza un disagio emotivo, oltre che percettivo. Un disturbo che crea allontanamento e distanza dal sociale, dall’ambiente lavorativo. Un disturbo che potrebbe essere scambiato per atti di superiorità ‘Faccio finta di non sapere chi sei’.

I gradi di severità di questo disturbo possono essere differenti, nei casi più gravi si può arrivare a non riconoscere i familiari o perfino il proprio volto allo specchio.

Brad Pitt ha messo a punto un auto-strategia di aiuto che lo aiuta a sopravvivere al suo inferno personale: “Non ci sono cure vere e proprie che possano portare ad una completa guarigione. Ci sono solo delle terapie di focalizzazione. Bisogna concentrarsi usando tecniche uditive che puntino al riconoscimento della voce. Poi bisogna concentrarsi su alcuni particolari del viso, come possono essere un neo, o una cicatrice. Non sempre è facile, soprattutto se si tiene contro del lavoro che faccio”.

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