Aritmia cardiaca: cos’è, sintomi, tipi, cause, durata e cura

Senti che il tuo cuore batte ad un ritmo che ti è incomprensibile, i tuoi battiti al minuto sono irregolari, a volte il cuore batte più velocemente, altre più lentamente.

Ci sono dei danni che possono subentrare nei diversi organi a causa delle aritmie cardiache.

Per comprendere di più e avere chiaro di cosa si tratta, continua nella lettura.

I battiti al minuto irregolari, le aritmie del cuore

Ad essere proiettato sul corpo di un foglio pulsante è il cuore con i suoi battiti al minuto a volte indecifrabili.

Trattiamo le aritmie cardiache ovvero tutte le situazioni in cui il ritmo non è classificabile come normale. Piuttosto si presenta irregolare, alterato, che può aumentare o diminuire mostrando, in corrispondenza, tachicardia o bradicardia.

La normalità si perde, la sincope può insorgere: il paziente perde coscienza, cade a terra perché non è arrivato l’ossigeno al cervello.

Hai la sensazione di sentire il cuore in gola, senso di stanchezza, dispnea, sudorazione, il battito che rallenta o accelera oppure un battito mancante e sfarfallio.

Questi alcuni sintomi che possono acutizzarsi: debolezza, vertigini o stordimento, essere al punto di svenire (o svenire), sudorazione, respiro corto, dolore toracico, ansia.

Quella che stai vivendo è l’aritmia del cuore che si suddivide in:

  • Aritmie ipercinetiche (sopraventricolari e ventricolari): a) Extrasistoli (la contrazione è anticipata). b) Tachiaritmie (improvvise accelerazioni che si alternano a battiti regolari). c) Aritmie ventricolari (più comune e pericolosa data dall’aumento della frequenza cardiaca ventricolare). d) Aritmie ipocinetiche (frequenza cardiaca più lenta del normale).

È il battito cardiaco ad avere uno scompenso elettrico (un ritardo o un blocco) e possono essere causate da patologie del cuore oppure da cause che non provengono da esso (sforzi fisici, ansia, processi digestivi, assunzione di sostanze stimolanti, disfunzioni di organi, patologie respiratorie, etc.).

L’aritmia cardiaca tende ad auto-mantenersi, più a lungo dura più difficile è però interromperla oppure può essere di breve durata.

In base alla parte del cuore ‘colpita’ varia anche la gravità del disturbo.

Per una diagnosi di aritmia cardiaca bisogna sottoporsi ad un elettrocardiogramma, inoltre possono essere osservati gli episodi emergenti nelle 24 o 48 ore successive tramite un apparecchio definito Holter cardiaco (registra l’attività elettrica del cuore).

In questo modo è possibile definire la natura del problema, se occasionale o meno.

In base all’origine del disturbo e al tipo può essere determinata una cura come farmaci antiaritmici specifici.

Può essere indotta una cardioversione elettrica (CVE) in urgenza o programmata per interrompere le aritmie nei casi più severi.

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