Amaxofobia: cos’è, cause, sintomi, come curarla

Ti vengono i sudori freddi al solo pensiero di metterti al volante? Potresti soffrire di amaxofobia. Con questa parola, che riprende il termine greco amaxos (carro), si inquadra infatti la paura di guidare.

Se vuoi sapere qualcosa di più su come affrontarla, nelle prossime righe puoi trovare alcune informazioni molto preziose che abbiamo selezionato apposta per te.

amaxofobia

Amaxofobia etimologia

Come sopra specificato, l’amaxofobia è la paura di mettersi alla guida di un’auto. Il termine deriva dal greco. Chiarito tutto quello che riguarda l’etimologia, è il caso di ricordare che, secondo il DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), questa fobia fa parte del sottotipo delle situazionali.

Molto importante è specificare che la paura si può manifestare sia quando ci si trova davanti all’effettiva necessità di guidare, sia, come già accennato, nei casi in cui si viene sfiorati dal pensiero di mettersi al volante.

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Amaxofobia forum

Sui forum dedicati alle fobie, ma anche sui gruppi social, le persone che soffrono di amaxofobia discutono chiaramente delle cause di questo problema. Tra i fattori che determinano l’insorgenza di questa fobia situazione è possibile citare:

  • I traumi, per esempio quelli che fanno la loro comparsa a seguito di un incidente stradale
  • Gli attacchi di panico (che possono essere presenti anche per altri motivi)
  • L’ansia
  • L’agorafobia in situazioni come le autostrade o le strade che passano sopra a dei ponti

Si potrebbe andare avanti ancora tanto a parlare delle cause dell’amaxofobia. Giusto per fare qualche altro esempio, ricordiamo i pregiudizi culturali, come per esempio le dicerie che, in situazioni ancora troppo frequenti, dipingono la donna come sempre pronta a fare errori al volante. Da non dimenticare è anche la depressione, che può portare a bassa autostima e a conseguenti dubbi in merito alle proprie capacità di gestire le situazioni.

Amaxofobia cura

L’amaxofobia si può curare? La risposta è affermativa. Tra le soluzioni più efficaci è possibile citare la terapia cognitivo comportamentale. Quando la si chiama in causa, si inquadra l’orientamento psicoterapico con forse più testimonianze scientifiche relative all’efficacia. In caso di condizioni come l’amaxofobia, si rivela particolarmente congeniale in quanto consente al paziente di toccare con mano gli effetti delle sue convinzioni limitanti – p.e. il pregiudizio collettivo se si è donna – sulla realtà (il fatto di non riuscire a guidare).

L’obiettivo del terapeuta, che agisce con sedute che partono con la definizione degli obiettivi, è quello di restaurare le prime per arrivare a modificare in maniera efficace i comportamenti quotidiani.

Concludiamo facendo un cenno anche alla terapia di esposizione alla realtà virtuale, che prevede il fatto di esporre – virtualmente – i soggetti che soffrono di amaxofobia alla situazione ansiogena che li tormenta, in modo da guidarli, man mano nel tempo, verso una gestione completa dell’ansia.

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