Coronavirus: perché si diffonde così facilmente nei mattatoi?

In questi giorni, si parla tantissimo dei casi di Covid-19 all’interno di quello che è il più grande mattatoio d’Europa, situato nel Land tedesco del Nord Reno-Vestfalia.

Questo ha portato molte persone a chiedersi i motivi dietro alla crescita dei casi in un contesto del genere. Nelle prossime righe, abbiamo cercato di fornire una risposta alla domanda.

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Un ambiente di lavoro particolarmente affollato

Gli stabilimenti di lavorazione delle carni sono ambienti di lavoro particolarmente affollati. Gli operai che vi operano, in virtù delle peculiarità della catena di montaggio, devono stare particolarmente vicini tra loro.

Inoltre, quando ci si sofferma su questo aspetto è necessario tenere conto della frenesia che caratterizza il lavoro in sé, una mansione in cui le persone direttamente coinvolte hanno a disposizione pochissimi secondi per poter svolgere le mansioni a loro assegnate.

Da non dimenticare è anche un altro aspetto: chi lavora nei mattatoi, per parlare con le persone che ha vicino deve alzare notevolmente la voce, arrivando a urlare.

Nel corso di questi mesi di emergenza per via del Coronavirus, si è discusso molto del fatto che tenere la bocca aperta per espirare e per parlare ad alta voce, due situazioni in cui si trovano spesso i lavoratori dei mattatoi, aumenta il rischio di contrarre il Covid-19.

Un ulteriore punto da non trascurare riguarda la presenza di impianti di ventilazione molto potenti. Detto questo, è il caso di soffermarsi anche sulle condizioni sociali di chi svolge il lavoro.

Mattatoi e Coronavirus: la situazione sociale degli operai

Nella maggior parte dei casi, all’interno dei mattatoi lavorano persone in situazioni sociali particolarmente disagiate, che si trovano, nel loro privato, a condividere spazi abitativi anche molto piccoli in tanti.

Questo aspetto, unito ai controlli sanitari della manovalanza non sempre al massimo dell’efficienza, non fa che aumentare il rischio di diffusione della patologia.

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