Pensava fosse solo mal di testa ma era un tumore al sangue
Una madre di Birmingham scopre di avere il mieloma dopo anni di emicranie ignorate: oggi è in remissione.
Simone Williamson, 42 anni, di Birmingham, ha vissuto per anni con un dolore che le ha cambiato la vita. Le sue emicranie, iniziate in adolescenza, sono state spesso banalizzate dai medici, che le dicevano che non c’erano cure più efficaci. Ma dietro a quei dolori si nascondeva una diagnosi drammatica: mieloma, un tumore del sangue che le aveva già scavato lesioni in ossa vitali come costole, bacino, colonna vertebrale e cranio.

Una storia, la sua, raccontata dal The Sun, che oggi diventa simbolo di consapevolezza, resilienza e lotta per una maggiore rappresentazione delle persone nere affette da mieloma.
Indice dell'articolo
Quando l’emicrania nasconde qualcosa di più serio
Quante volte un mal di testa viene liquidato con un analgesico e una scrollata di spalle? Per Simone, le emicranie erano diventate parte della quotidianità fin da quando aveva 16 anni. Nonostante qualche problema di salute – come una diagnosi tardiva di epilessia a 30 anni – si considerava “ragionevolmente in salute”.
Tutto è cambiato nel marzo 2018. Quel giorno, Simone ha avuto un attacco così violento da sembrare un ictus: linguaggio rallentato, paralisi sul lato destro del corpo e un dolore acuto alla testa. “Mi stavano liquidando con le emicranie, dicendo ‘non c’è nulla che possiamo fare’… ma poi mi sono presentata con sintomi da ictus”, racconta.
È stata trasportata in ambulanza al pronto soccorso. I primi esami suggerivano la possibilità di sarcoidosi, una malattia infiammatoria. Ma il responso definitivo è arrivato il mese dopo, con la diagnosi di mieloma.
Mieloma: un nemico invisibile e poco conosciuto
Il mieloma è un tumore ematologico incurabile, ma con trattamenti mirati è possibile ottenere periodi di remissione. I sintomi – dolore alla schiena, ossa fragili, stanchezza cronica, infezioni ricorrenti e formicolii – sono spesso vaghi e attribuiti all’invecchiamento o a disturbi minori.
Il mieloma è anche il tumore del sangue più comune tra le persone nere, ma raramente se ne parla in queste comunità. “Quando fui diagnosticata sette anni fa, nei volantini c’erano solo anziani sorridenti”, spiega Simone. “Nessuno parlava del mieloma nella comunità afro-caraibica. Ora invece c’è una spinta forte per una rappresentazione più inclusiva.”
Le ossa fragili: l’impatto devastante del cancro
Al momento della diagnosi, il mieloma aveva già colpito duramente. Simone aveva lesioni nelle costole, nel bacino, nella colonna vertebrale e “punti molli” nel cranio. Il danno alle ossa era così avanzato da causarle due fratture al collo nel corso degli anni.
Nel luglio 2018, Simone ha iniziato la chemioterapia. Ma i trattamenti sono stati durissimi. Ha sofferto di neuropatia periferica, una condizione debilitante che le provocava formicolii continui e perdita di sensibilità termica. “Avevo il peggior caso di neuropatia periferica che l’ospedale avesse mai visto”, racconta.
“Avevo due anni di vita”: l’angoscia della diagnosi
“Ero terrorizzata”, confessa Simone. “Sono entrata in modalità automatica e ho pensato: ‘Non voglio che mia figlia resti sola’.” Come molti pazienti, ha cercato informazioni online, trovando una previsione di sopravvivenza di appena due anni. “Ho iniziato a cercare polizze assicurative. Dovevo sistemare tutto per mia figlia.”
Nel febbraio 2019 ha subito un trapianto di cellule staminali, che ha permesso di raggiungere la remissione. Ma il corpo era esausto: per salire le scale, dovevano aiutarla i fratelli. E psicologicamente, la diagnosi è stata un trauma da cui riprendersi lentamente.
Una speranza infranta e la battaglia ricomincia
Nel gennaio 2020, Simone si era detta pronta a ricominciare. “Il cancro mi aveva rubato il 2018 e il 2019, poi c’è stato il lockdown. Pensavo: ‘Questo sarà il mio anno’.”
Ma nell’estate del 2023, i segnali di allarme sono tornati: dolore alla schiena, stanchezza estrema, fitte alle costole. Gli esami hanno confermato la recidiva. “Mi sembrava di toccare il fondo. Non ero pronta a rifare tutto da capo.”
Ha iniziato una nuova chemioterapia nel 2024, accompagnata da cortisone, e i trattamenti si sono conclusi nel luglio di quest’anno. Ancora una volta, Simone è entrata in remissione, ma dovrà affrontare un secondo trapianto di cellule staminali a ottobre.
“Conoscere è potere”: la campagna per la consapevolezza
Oggi Simone è portavoce della campagna Knowledge is Power, con l’obiettivo di educare, abbattere i pregiudizi e invitare le persone nere a essere più consapevoli e presenti nel discorso pubblico sul cancro.
“Voglio che la gente capisca che avere il cancro non è una vergogna”, afferma. Il suo messaggio è chiaro: bisogna ascoltare il proprio corpo, chiedere esami, non accettare risposte superficiali.
“La diagnosi è stata un caso fortuito. Credo che quella emicrania sia stata il mio salvatore… ora apprezzo anche le cose più piccole.” Tra i suoi desideri, c’è quello di partecipare al matrimonio del fratello l’estate prossima. “Spero di essere abbastanza forte da poter camminare lungo la navata.”
FAQ
Cos’è il mieloma?
È un tumore del sangue che colpisce le plasmacellule nel midollo osseo. È incurabile ma trattabile.
Quali sono i sintomi?
Dolore osseo, affaticamento, infezioni ricorrenti, ossa fragili, formicolii. Spesso sono confusi con problemi comuni.
Chi è più a rischio?
Colpisce maggiormente gli over 60, ma è anche il tumore del sangue più diffuso tra le persone nere.
Si può guarire?
Non esiste una cura definitiva, ma è possibile entrare in remissione per lunghi periodi.
Come posso aiutare?
Donando sangue o midollo osseo, sensibilizzando chi ti sta intorno, e sostenendo associazioni come Myeloma UK.
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Consiglio utile
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